
Ogni minuto nel mondo una persona muore per la violenza armata. Nello stesso minuto 15 nuove armi vengono prodotte. Con il Trattato internazionale sul commercio di armi, per la prima volta, ci saranno regole uguali per tutti in questo delicato ambito.
Manca solo un passo (la ratifica di cinquanta paesi) per rendere vincolante il Trattato. La richiesta che la Rete Italiana per il Disarmo, partner italiano della coalizione internazionale “Control Arms” fa a Governo e Parlamento è che l’Italia ratifichi tra i primi cinque paesi al mondo.

Il Consiglio Supremo di Difesa dice che è solo il Governo a dover provvedere all’ammodernamento delle Forze Armate e all’acquisto di nuovi armamenti: il Parlamento abbia un sussulto di dignità e dimostri la sua centralità su un tema fondamentale come quello della Difesa della Patria.

Il Dibattito parlamentare avvenuto grazie alla nostra mobilitazione di 4 anni
Il risultato del dibattito parlamentare non ci soddisfa: la nostra richiesta è sempre quella della cancellazione del programma e di un ripensamento complessivo della spesa militare italiana

L’Italia sospenda tutte le forniture di sistemi militari e di armi alla Turchia e si adoperi affinché una simile misura sia adottata da tutti i paesi dell’Unione europea.
Rete Italiana per il Disarmo chiede al Parlamento italiano di pronunciarsi in merito votando una precisa sospensione di tutte le forniture militari italiane ad Ankara a fronte della violenta repressione messa in atto nei giorni scorsi dalle forze di polizia turche nei confronti dei manifestanti di piazza Taksim e Gezi Park: cinque giovani manifestanti sono stati uccisi, 6mila i feriti di cui 50 sono gravi.

L’appello di don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, Umberto Veronesi, Chiara Ingrao, Cecilia Strada, Savino Pezzotta, Roberto Saviano, Riccardo Iacona, Gad Lerner apre una nuova campagna di pressione sui parlamentari coordinata dalla Rete Italiana Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della pace. La campagna “Taglia le ali alle armi” raccoglierà le adesioni dei cittadini, esponenti della società civile e degli Enti Locali.

Le reti promotrici rispondono al Presidente Napolitano.
Le reti del servizio civile e del disarmo hanno organizzato diversi appuntamenti in tutta Italia per celebrare secondo lo spirito della Costituzione la “Festa della Repubblica che ripudia la guerra”. Evento nazionale a Roma in piazza Mignanelli dalle 11 con premiazione dei “Testimoni di Pace” e incontro con la Presidente della Camera Laura Boldrini alle 14.30 in un centro di Servizio Civile romano.

Presentata alla Camera dei Deputati una mozione firmata da 158 onorevoli (appartenenti ai gruppi di Sinistra Ecologia e Libertà, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico) che chiede la cancellazione della partecipazione italiana al programma del cacciabombardiere F-35. La Campagna “Taglia le ali alle armi” esprime la propria soddisfazione in merito e chiede che si definisca in tempi brevi una discussione parlamentare seria e basata su dati reali ed approfonditi.
30 maggio 2013
L’Unione Europea decide di cancellare l’embargo di armi verso la Siria martoriata dalla guerra civile, dando la possibilità ai paesi membri di fornire armamenti ai ribelli in lotta con il regime di Assad. La Rete Disarmo sottolinea – anche richiamando il simile caso libico come le armi siano la vera benzina che alimenta le guerre e non possano contribuire ad una vera soluzione di situazioni così complicate. L’auspicio è che il Governo italiano (anche nel rispetto delle proprie leggi) non invii materiale militare nella regione.

La Festa della Repubblica patrimonio di tutti i cittadini

Le notizie provenienti dagli USA confermano non solo che i caccia F-35 avranno capacità nucleari, ma che a breve potranno imbarcare lo stesso tipo di ordigni nucleari già presenti sul nostro territorio (le B-61 a caduta che si trovano sicuramente ad Aviano e in passato anche a Ghedi). Ponendo problemi anche a riguardo del Trattato di Non Proliferazione Nucleare che l’Italia ha ratificato.

Rete Italiana per il Disarmo ribadisce la propria posizione sulla parata militare del 2 giugno: uno spreco di risorse e una raffigurazione errata di quello che è veramente la Repubblica Italiana insieme ai suoi cittadini e cittadine. Bene la petizione per chiedere di cancellarla, ma si lanceranno anche iniziative istituzionali e di mobilitazione con lo stesso obiettivo.

La richiesta al nostro Parlamento è invece quella di una rapida ratifica del testo di Trattato
L’organismo di coordinamento delle associazioni che operano nel mondo del disarmo è stato protagonista fin dal 2003 della campagna Control Arms, che ieri ha ottenuto questo storico risultato. E’ positivo che finalmente si avranno regole comuni sui trasferimenti di armi, ma alcune ombre sul testo approvato permangono e andranno risolte e migliorate in futuro

La Difesa convoca a Cameri la stampa ma non accetta un confronto con i critici del caccia F-35. Rete Italiana per il Disarmo sfida a un confronto le coalizioni politiche: per decidere è necessario prima stabilire le priorità del Paese e il modello di Difesa che vogliamo, e partire da dati certi non dal balletto di cifre sempre modificate e smentite di fonte militare.

Il nostro paese protagonista della ripresa nelle vendite armate dell’Unione Europea, ormai complessivamente al livello degli Stati Uniti in questo business. E l’incrocio di dati con quelli diffusi a livello nazionale porta a delle discrepanze: si vuole coprire il commercio delle armi? Attendiamo risposte dalla Politica e dai responsabili delle ultime scelte effettuate sotto il Governo Monti

Commento della campagna Taglia le ali alle armi
Con il voto odierno, il Parlamento ha perso l’occasione di bloccare l’azione di chi vuole sempre più soldi per le armi e di rimettere al centro di una discussione comune e partecipata (sia in ambito istituzionale che nella società civile) il modello di difesa e di sicurezza più utile ai cittadini italiani. Prima di qualsiasi revisione dello strumento militare. Le realtà promotrici di “Taglia le ali alle armi” vigileranno ora il percorso dei decreti delegati nell’ambito della prossima legislatura per attutire i problemi previsti da questo provvedimento.

Il Ministro Di Paola e tutta la struttura della Difesa non hanno mai accettato un confronto diretto con la nostra campagna “Taglia le ali alle armi”, che vede oggi confermato il proprio allarme su costi e impatti del programma JSF. Per bocca del generale De Bertolis apprendiamo un aumento (ovvio) di costi e dubbi sul futuro. La Rete Italiana per il Disarmo – ancora una volta – rinnova la richiesta di trasparenza in Parlamento e confronto diretto con la società civile sul programma militare più costoso e problematico della storia. Nel quale vengono buttati anche miliardi di euro dei contribuenti italiani.

Rete Disarmo commenta la conclusione all’ONU dei negoziati per un Trattato Internazionale sui trasferimenti di armi. Una necessità impellente in un modo attraversato dalle guerre e insanguinato dagli armamenti.
27 luglio 2012

Sabato 9 giugno (dalle 15.30) durante il Forum nazionale per la Pace (Porta Futuro, via Galvani 108 – Roma). Incontro con i giornalisti alle 14.45 nella stessa sede