
In allegato la versione inglese del comunicato
L’Italia è oggi il maggiore fornitore di sistemi militari dell’Unione europea verso Israele e proprio nei giorni scorsi, durante i raid aerei israeliani su Gaza, Alenia Aermacchi del gruppo Finmeccanica, ha inviato i primi due aerei addestratori M-346 alla Forza Aerea israeliana

La raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare volta alla istituzione di un Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta inizierà il 2 ottobre, Giornata Internazionale della Nonviolenza. A disposizione dei cittadini una proposta che porterà forza a percorsi concreti di Pace, anche attraverso l’opzione fiscale che permetterà a tutti di scegliere quale modello di difesa sostenere.

I movimenti per la Pace e il Disarmo lanciano una proposta di legge per istituire la difesa civile, non armata e nonviolenta.

La soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento di Verona nelle parole dei rappresentanti delle Reti italiane della pace e della nonviolenza che lo hanno promosso.
La grande ed insperata presenza (oltre 13.000 partecipanti) dovrà dare forza ed entusiasmo alla campagna verso la “Difesa civile non armata e nonviolenta”.

Presentato oggi a Roma il grande evento del 25 aprile a Verona, incentrato su contenuti di Pace, Disarmo e “Difesa Civile”. Nella città veneta sono attese migliaia di persone, grazie al lavoro congiunto di associazioni, reti, ONG, sindacati. Ospiti della giornata, tra gli altri: don Luigi Ciotti, Gino Strada, Susanna Camusso, padre Alex Zanotelli, Gad Lerner, Gianni Bottalico, Cecilia Strada, Lidia Menapace, don Albino Bizzotto

Praticamente immutate nel 2013 le spese militari mondiali: circa 1750 miliardi di dollari investiti in eserciti ed armamenti. Anche l’esperto delle Nazioni Unite Alfred De Zayas sottolinea come sia urgente che gli Stati invertano le loro priorità di spesa, privilegiando l’investimento sullo sviluppo umano e non sugli armamenti.
14 aprile 2014

Oggi a New York 15 Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, depositano gli Strumenti di ratifica del Trattato Internazionale sul Commercio di Armi (ATT) avvicinando sempre di più il momento dell’entrata in vigore del testo.

Il ripensamento sulla presenza del Demanio Militare nelle nostre città sia vista no solo come occasione di recupero fondi ma anche come restituzione di spazi sociali alle comunità di tutta Italia.

Nella discussione prevista per mercoledì 19 marzo si pensi a come eliminare gli sprechi della spesa militare, non a salvarla dai tagli subiti invece da altri comparti di spesa pubblica. Ai sensi della nostra Costituzione nessuno ha “diritto di veto” ma il Parlamento ha il “dovere di voto”.

Nuovo report della campagna “Taglia le ali alle armi”: il programma Joint Stike Fighter sta sfuggendo al controllo e continua a costare troppo. Già spesi dall’Italia oltre 720 milioni di euro per acquistare i primi velivoli, i cui costo medio sarà di 135 milioni di euro.

Comunicato dell'osservatorio OPAL Brescia
«Se il Governo italiano intende essere credibile nella sua azione nei confronti delle autorità di New Delhi un asso nella manica ce l’ha: sospenda tutte le esportazione di armi verso l’India»

Oltre cento organismi scrivono al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per esprimere la propria avversione all’impiego di mezzi e personale delle Forze Armate a supporto di attività commerciali dell’industria militare e del settore privato. Con una lettera aperta si invita il Parlamento ad esaminare con attenzione l’iniziativa promossa dal Ministero della Difesa per le rilevanti implicazioni sulla politica di difesa del nostro Paese.
20 novembre 2013

Con la decisione dello scorso venerdì a Ginevra, gli stati facenti parte della “Commissione sulle armi convenzionali” hanno deciso di discutere del tema della armi completamente autonomie nel 2014. Obiettivo della campagna internazionale “Stop Killer Robots” è quello di una messa al bando preventiva di questa pericolosa tipologia di armamenti, che potrebbe cambiare il volto della guerra. Negli scorsi giorni a Roma incontro tra la Premio Nobel Jody Williams e la Ministro degli Esteri Emma Bonino su questo tema.

La Convenzione ONU di Ginevra sulle armi convenzionali potrebbe decidere di occuparsene già nel 2014. Oggi la Premio Nobel per la Pace Jody Williams incontrerà la Ministro degli Esteri Emma Bonino per sottolineare la necessità di un’azione in tal senso.

Rete Italiana per i Disarmo scrive al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere se sia stato messo al corrente dell’iniziativa che prevede l’impiego di mezzi e personale delle Forze Armate a supporto di attività commerciali dell’industria militare e del settore privato. E invita il Parlamento ad esaminare con attenzione l’iniziativa promossa dal Ministero della Difesa per le rilevanti implicazioni sulla politica di difesa del nostro Paese.

BNP Paribas e Deutsche Bank (già ai vertici del supporto all’export militare italiano) tra i gruppi europei più attivi nel finanziare l’industria degli armamenti nucleari. Coinvolte anche due banche italiane. Finmeccanica è uscita dal settore nel 2012.

La Campagna Italiana contro le Mine e la Rete Italiana per il Disarmo lanciano un appello al Ministro degli Esteri Emma Bonino contro l’utilizzo di cluster bombs in Siria

L’Osservatorio OPAL di Brescia denuncia l’ipocrisia della comunità internazionale che, dopo due anni di guerra civile in Siria con oltre 93mila morti e due milioni di sfollati, si accinge ora ad un intervento militare nel paese. Dovevano essere fermate prima anche le esportazioni di armi leggere che l’Italia – in particolar modo dalla Provincia di Brescia – e diversi stati europei hanno continuato ad inviare nei paesi confinanti con la Siria. Le armi leggere sono le vere “armi di distruzione di massa” che hanno alimentato il conflitto.

RETE ITALIANA PER IL DISARMO E OSSERVATORIO OPAL DI BRESCIA RINNOVANO LA DOMANDA AL MINISTRO DEGLI ESTERI
Tra le armi in dotazione ai militari egiziani anche fucili d’assalto della ditta Beretta
Tra i bossoli trovati lo scorso anno in piazza Tahrir anche quelli della Fiocchi di Lecco
14 agosto 2013

Le dichiarazioni odierne del ministro Mauro confermano l’assoluta inconsistenza delle motivazioni di fondo per una continuazione della partecipazione italiana al programma dei caccia F-35. Si ammette (finalmente) che non ci sono penali, ma si usano dati impropri e gonfiati per continuare a giustificare questa spesa inutile e problematica.