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Ma arriva anche Schroeder grande esportatore di armi

Berlino ha quadruplicato il suo giro d'affari di materiale bellico
14 dicembre 2004 - Lucia Costantini
Fonte: Il Riformista - 04 dicembre 2004

Da una settimana alla Cancelleria è stata installata una linea telefonica diretta con il primo ministro cinese Wen Jiabao. La prima telefonata di Schroeder è servita ad organizzare i dettagli della visita che il cancelliere farà in Cina da domani all'8 dicembre. E' la sesta volta che il cancelliere tedesco visita il gigante asiatico, a dimostrazione dell'importanza strategica che il paese ha per la Germania e che il leader tedesco non si stanca di sottolineare. Come sempre non è solo politica e, ancora una volta, Schroeder veste i panni del capo marketing della "impresa Germania", guidando una folta delegazione di industriali (lo accompagnano 43 manager) alla conquista del mercato cinese. I contratti assicurati sono già imponenti. Si parla di 23 Airbus per un valore di oltre un miliardo di euro e di una commessa per la Siemens di 180 locomotive dal valore di 210 milioni di euro. Tra le speranze, quella di costruire un'ulteriore tratta della linea ad alta velocità del Transrapid, 170 km tra Shanghai e Hangzhou che sarà sede dell'esposizione universale nel 2010.
Nessun altro paese industriale ha con la Cina delle relazioni altrettanto fruttuose. In Asia la Cina è il primo partner commerciale della Germania. Nel 2003 il commercio bilaterale tra i due paesi è aumentato del 20% attestandosi ad un valore di 43 miliardi di euro. Obiettivo dichiarato dei due governi è raddoppiare questa cifra da qui al 2010, quando, secondo le stime della McKinsey, il numero di cinesi con una capacità di acquisto di oltre 25 000$ arriverà a 50 milioni.
Anche l'agenda politica ha un suo risvolto economico. Primo tra gli argomenti in discussione è infatti l'embargo sulla vendita di armi che colpisce la Cina dai tristi tempi di Tien An Men. Schroeder nel passato si è sempre espresso a favore dell'abolizione dell'embargo, contro le posizioni non solo di Gran Bretagna e Stati Uniti, ma anche del Bundestag tedesco. In Europa la Francia è sulla stessa lunghezza d'onda e sembra che i cinesi questa volta siano convinti che il cancelliere farà giocare tutto il suo peso nell'Unione Europea per favorire la fine dell'embargo In occasione del vertice Ue-Cina che si terrà la settimana prossima all'Aja si dovrebbe parlare, infatti, di un alleggerimento. Dai circoli governativi si trasmette l'impressione che l'embargo sia fortemente discriminante per la Cina e non più in linea con i tempi. Si tratta di una posizione che va incontro sicuramente ai desideri dell'industria degli armamenti che conosce attualmente in Germania un vero e proprio boom. Secondo i dati pubblicati qualche giorno fa dal Financial Times Deutschland, nel 2003 le imprese tedesche hanno quadruplicato le esportazioni di materiale bellico grazie anche all'aumento dei permessi rilasciati dalle autorità.
La contropartita politica che la Germania si aspetta in cambio della sua apertura alle posizioni della Cina sull'embargo si gioca su un duplice livello. La Germania ha sicuramente interesse a vincere
l'appoggio della Cina alla sua aspirazione ad un seggio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I giornali tedeschi riferiscono però che da parte cinese si evitano commenti diretti su questo tema, e ci si limita a riaffermare l'interesse della Cina per un ruolo attivo della Germania nel contesto internazionale
Last but not least vi è la questione che da sempre costituisce la cartina di tornasole delle relazioni tra l'occidente e il gigante asiatico, i diritti umani. E' proprio per la situazione dei diritti umani nel paese che Stati Uniti e Gran Bretagna sono contrari all'abolizione dell'embargo. Il cancelliere Schroeder è sempre stato accusato, anche da forze ìnterne alla maggioranza, di non fare abbastanza pressione in questa direzione sui dirigenti cinesi e di anteporre gli interessi economici alla democrazia e al rispetto dei diritti umani. In realtà anche questa volta i diritti umani sono all'ordine del giorno, ma non possiamo dire siano il fine principale della visita. Non sembra che Schroeder voglia innervosire i suoi interlocutori come ha fatto il suo ministro degli esteri durante il viaggio di luglio, quando, davanti alle telecamere, e in presenza del suo omologo Li Zhaoxing, ha criticato apertamente la posizione del governo cinese in tema di diritti umani.

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