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Nuove ipotesi dopo il divorzio da Bae

Finmeccanica tra EADS e Thales

G.D.
Fonte: Il Sole 24 Ore - 21 ottobre 2004

«È prematuro parlare di nuove alleanze nella difesa, prima dovremo digerire una realtà che non è semplice, l'avionica di Bae Systems. Certamente gli altri concorrenti amici europei penseranno a Finmeccanica in modo diverso dal passato». Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato del gruppo aerospaziale, riconosce che la fine del progetto di alleanza EuroSystems con i britannici, aprirà la prospettiva e anche la necessità di nuove alleanze in Europa.
Ora le strade portano in Francia e Germania. «In Francia c'è Thales, ma anche la Sagem è forte... Si può considerare anche la parte tedesca di Eads, dove ci sono elettronica, comunicazioni e avionica», ha detto Guarguaglini, al termine di un'audizione alla Camera. Per dimensioni Eads sembra più abbordabile del gigante Thales. Il gruppo francese è la realtà più brillante, ma sembra fuori portata per Finmeccanica, a meno che Guarguaglini non intenda mettere in gioco un'alleanza di più vasti confini, come aveva cercato di fare il predecessore Giuseppe Bono, sostituito dal Governo nell'aprile 2002.
Il Governo Berlusconi ha spinto il nuovo vertice al matrimonio con Bae, vista come un ponte verso gli Stati Uniti. Diverse forze hanno spinto, a vari livelli, in questa direzione: il ministro della Difesa Antonio Martino, il viceministro dell'Economia Mario Baldassari, il consulente della difesa Carlo Pelanda. Il disegno è naufragato, come hanno ufficializzato ieri entrambi i gruppi, con comunicati simili, ma distinti. In Borsa ha avuto la peggio Bae (-4,75% a 238.25 pence), Finmeccanica ha perso lo 0,6% a 0,587 euro.
Negli «accordi di massima» annunciati è confermato lo scioglimento della joint venture paritetica Ams nei radar e sistemi navali. Finmeccanica si ripresìderà le attività italiane e il settore Ate, comprese le unità britanniche, la tedesca Gematronik e l'americana Asi Inc. per 530 milioni di ricavi su 1,3 miliardi. Finmeccanica rileverà ugualmente sia le attività di Bae Avionics (un miliardo di euro di ricavi) in una joint venture nell'avionica di cui avrà il 75% (1,55 miliardi i ricavi totali), con un'opzione reciproca a comprare il residuo 25% «entro 25 mesi», sia le attività Bae nelle comunicazioni (50 milioni rispetto ai 706 milioni del gruppo italiano).
«L'esborso per le acquisizioni sarà tra i 400 e i 500 milioni di euro, i conti si sapranno a fine 2004. Sono ipersoddisfatto per quest'accordo, non è un passo indietro ma un passo avanti. Porteremo a casa con la stessa spesa prevista molte più cose di quante non prevedessimo e Finmeccanica ne esce rafforzata: controlleremo nell'elettronica della difesa attività con un fatturato di oltre 2,8 miliardi».
«Alla fine sarà un'acquisizione, più che un'alleanza», ha riconosciuto. «Più che parlare di EuroSystems, potremmo definirla Finmeccanica Systems».
Perché la divisione in due di Ams, la joint venture più collaudata di Finmeccanica? L'avvio fu dato nel 1997 da Fabiano Fabiani, la costituzione avvenne nel 1998, quando il numero uno era Alberto Lina. «Bae sta puntando più sugli Stati Uniti che sull'Europa. Qui fa un discorso finanziario per investire negli Stati Uniti», ha spiegato Guarguaglini, facendo notare che ha pesato anche il cambio del presidente di Bae. con Dick Olver al posto di Sir Richard Evans. «Con Bae penso che i rapporti rimarranno buoni, il Governo britannico sopporterà le nostre attività».
Bae però diventa concorrente di Finmeccanica. Nei radar militari e navali lo sarà con la sua parte dell'ex Ams, nell'avionica con le attività di Bae North America, che lavorano su programmi americani (il caccia F-35 Jsf), più redditizi di quelle che passeranno a Finmeccanica, legate all'Eurofighter, un programma dall'orizzonte limitato.

I colossi della difesa

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