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I nuovi protocolli prevedono lo scioglimento di Ams - Le attività inglesi nell' avionica cedute a Guarguaglini

Finmeccanica-Bae, salta l'alleanza

Il vertice del gruppo italiano considera l'intesa soddisfacente
Gianni Dragoni
Fonte: Il Sole 24 Ore - 20 ottobre 2004

Finmeccanica e Bae Systems si separano anziché allearsi nella difesa. Pur mantenendo l'etichetta di accordo EuroSystems, nel lungo negoziato cominciato quasi due anni fa i due gruppi hanno raggiunto nuovi accordi che, nei fatti, prevedono una netta spartizione delle attività e lo svuotamento della collaborazione originaria. La novità nelle trattative delle ultime ore è la decisione di sciogliere la joint venture paritetica Ams (Alenia Marconi Systems), una multinazionale da 1,35 miliardi di euro di fatturato, con 7.100 dipendenti e 3,3 miliardi di portafoglio ordini, che produce sistemi radar di comando e controllo per la difesa, sistemi navali, radar per il traffico aereo civile ed è il numero due in Europa dietro la francese Thales.
Nel protocollo firmato il 18 marzo scorso, che modificava il MoU firmato il 3 luglio 2003, era previsto invece che Bae acquisisse la maggioranza azionaria (circa 60%) di Ams, salvo il controllo del traffico aereo civile, che sarebbe stato trasferito al 100% a Finmeccanica. Nonostante il divorzio in Ams, è confermato il passaggio a Finmeccanica delle attività nell'avionica di Bae, che si sommeranno a quelle di Galileo Avionica in un gruppo da 1,5 miliardi di euro di fatturato proforma nel 2003. Finmeccanica quindi comprerà le attività britanniche, che hanno dimensione superiore a quelle italiane: il gruppo guidato da Pier Francesco Guarguaglini avrà il 75% della somma delle attività dell'avionica (contro il 60% previsto in marzo), con un'opzione a rilevare il residuo 25% entro due anni.
Nel terzo settore dell'originaria collaborazione, le comunicazioni, è confermato che Finmeccanica, già oggi dominante attraverso Marconi Selenia, acquisirà il segmento di Bae. Il vertice di Finmeccanica considera questo accordo soddisfacente e migliorativo del precedente e smentisce che sia
una rottura. Questa la lettura fornita ieri da Guarguaglirii nelle comunicazioni all' interno del gruppo. I dettagli sull'operazione dovrebbero essere diffusi oggi, prima dell'audizione di Guarguaglini alla commissione Attività produttive della Camera.
Le novità però colgono di sorpresa per il nuovo rimescolamento di carte, in un'operazione controversa fin dall'origine. Tutto nacque nel novembre 2002, quando Guarguaglini e l'allora capo di Bae, Sir Richard Evans, firmarono una lettera d'intenti. Era stata la propensione filoatlantica del Governo Berlusconi a spingere i nuovi dirigenti di Finmeccanica verso le braccia di Bae, preferendola al principale gruppo europeo dell'elettronica della difesa, la francese Thales, con cui aveva dialogato il precedente vertice del gruppo aerospaziale.
In origine EuroSystems doveva essere una joint venture unitaria nell'elettronica, avionica, comunicazioni, con l'obiettivo di aprire a Finmeccanica le porte del mercato della difesa negli Stati Uniti nelle «network centric operations», la nuova frontiera della guerra elettronica. Bae però avrebbe avuto la maggioranza della jv, così lo schema è stato cambiato con le intese del 18 marzo 2004 che prevedevano tre joint.
Ma neppure quello schema ha funzionalo. L'ultima versione prevede lo scioglimento dell'unica joint venture esistente, il gioiellino Ams, un'alleanza costruita con fatica fin dai tempi di Fabiano Fabiani e Bruno Steve. Finmeccanica si prenderà le spoglie italiane, Bae quelle inglesi. Si romperà una società creata a fine 1998, quando la sponda inglese era governata dalla vecchia Gee-Marconi, che cedette quindi le attività a Bae. E per Finmeccanica gli accordi nella difesa dovranno ripartire dal prato.

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