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Difesa

Soldi dei privati per le navi militari

Si studiano nuove forme di finanziamento per la costruzione di 27 fregate destinate a Italia e Francia
Andrea Nativi
Fonte: Il Giornale - 23 settembre 2004

Finanziamenti privati per acquistare navi da guerra. E' questa la grande novità del programma franco-italiano che porterà alla realizzazione di 27 fregate, 17 per la Francia e 10 per l'Italia, a un costo complessivo che potrà raggiungere i 10 miliardi.
Mentre si continuano a discutere i dettagli tecnici, le scelte degli equipaggiamenti, le configurazioni, cercando di ricomporre le divergenze che più volte hanno rischiato di far affondare l'iniziativa, anche in queste ultime settimane, la questione che più preoccupa i vertici politici e finanziari dei due Paesi è quella di trovare i fondi per pagare lo sviluppo e la costruzione di queste navi da 5.800 tonnellate e 128 metri di lunghezza, classe "Rinascimento".
Il tempo stringe, l'annuncio dell'accordo e dell'avvio del progetto, a meno di una rottura clamorosa, è previsto in occasione del salone navale che si terrà a Le Bourget, nei pressi di Parigi, a fine ottobre. Se i contratti saranno firmati nel 2005, la prima nave deve essere consegnata nel 2009.
La Francia ha già trovato una soluzione grazie alla proposta del ministro della Difesa Marie Aliot: ricorrere al finanziamento da parte di un pool bancario, che metterà a disposizione del ministero della Difesa più di 5 miliardi. Lo schema inizialmente proposto prevedeva un vero leasing, con riscatto finale, ma il ministero delle Finanze lo ha bocciato, perché le banche sarebbero diventate proprietarie delle navi da guerra della marina. Si è ripiegato quindi su una formula di pagamento differito, con una serie di tranche di rimborso, a partire dai 2009, con scadenze fino al 2029. Il tutto condito da congrui interessi. Il finanziamento privato comporta due vantaggi: si fa partire un programma che altrimenti avrebbe subito un rinvio, e si ottengono dai "primi contraenti", la francese Armaris e l'italiana Orizzonte, condizioni economiche vantaggiose ordinando subito un numero consistente di unità, con opzioni sulle successive. L'altra parte della medaglia consiste, oltre al costo complessivo superiore, nell' "ingessare" il bilancio della difesa per lustri e lustri.
L'Italia si trova in una situazione per molti versi simile a quella francese, anche se i cugini spendono molto di più per la difesa. E in effetti la strada del finanziamento privato è allo studio e non riguarda solamente le nuove fregate, ma anche almeno altri due grandi programmi della difesa, uno aeronautico e l'altro dell'esercito.
Ma intanto è scoppiata la battaglia che contrappone la cordata italo-americana Avio /General Electric da un lato e la Rolls Royce/Dcn dall'altro nella scelta dei propulsori: un confronto che ha suscitato l'allarme del sindacato che ha chiesto al governo di farsi garante. Anche a causa dei posti
di lavoro in gioco. Per la cronaca, la proposta di Avio ha il vantaggio di costare meno: 6 milioni contro i 9 dell'altra cordata.

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