Finmeccanica-Bae, decide Blair
L'uomo chiave nella fase finale delle trattative tra Finmeccanica e Bae per le tre joint venture di Eurosystems si chiama Tony Blair. Sara infatti il premier britannico a dire I'ultima parola sulla questione che, a detta di Finmeccanica, sta rallentando l'accordo, ovvero l'incertezza sulla seconda tranche delta megacommessa del caccia europeo Eurofighter, stimata in circa 19 miliardi di euro. Il governo inglese deciderà soltanto a fine agosto se il suo obiettivo di ridurre le spese per la difesa si concilia con l'impegno ad acquistare circa 230 Eurofighter, che assicurerebbe a Bae lavoro garantito per i prossimi dieci anni. Non è una decisione da poco per gli equilibri dell'intesa con Finmeccanica, visto che sul gruppo inglese ricade parte delta realizzazione dei caccia. L'attribuzione o meno della commessa, così come un ridimensjonamento della stessa, finirebbe per modificare Ie valutazioni degli asset destinati a confluire in due delle tre joint venture previste dall'intesa, quella per l'avionica (a maggioranza Finmeccanica) e quella per l'elettronica per la difesa (controllata invece da Bae), entrambe direttamente coinvolte net programma.
Una soluzione che consentirebbe a Blair & co. di uscire dall'impasse potrebbe essere, secondo fonti finanziarie, quella di girare all'export parte dei caccia riservati alla Gran Bretagna, rivendendoli magari a paesi orientali per rifarsi cosi della spesa.
L'accordo con Bae avrebbe dovuto essere siglato a fine luglio, ma il presidente e a.d. di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, già un paio di settimane fa aveva lasciato intendere che ci sarebbe stato uno slittamento ("I problemi dell'Eurofighter hanno un po' allungato i tempi"). Altrettanto aveva fatto il presidente e a.d. di Alenia aeronautica, Giorgio Zappa, spiegando che "si potrebbe non arrivare a una firma entro la fine di luglio o nelle settimane immediatamente successive". Mentre Ie due diligence vanno comunque avanti, nonostante la pausa estiva, Guarguaglini avrebbe anche inviato una lettera al governo italiano chiedendo al ministro della difesa, Antonio Martino, chiedendo di accelerare Ie negoziazioni. Quel che è certo, infatti, è che ulteriori ritardi nell' avvio della seconda tranche procurerebbero problemi non solo all'intesa Eurosystems ma anche ai quattro paesi partner nell'avventura Eurofighter (oltre alla Gran Bretagna, Italia, Spagna e Getmania). Il costo stimato del rinvio oscilla tra i e 2 miliardi di euro, a seconda di quanto tempo ci vorrà ancora per avviare la commessa.