Sardegna: parlamentari, fermare ampliamento fabbrica bombe Rwm
La fabbrica di bombe della Rwm Italia spa a Domusnovas (Sulcis-Iglesiente) non solo non e' destinata a chiudere ma, al contrario, si prepara rafforzarsi. "Durante l'assemblea degli azionisti a Berlino Rehinmetall, l'azienda tedesca che controlla Rwm Italia", riferisce il senatore sardo del M5S Roberto Cotti che da tempo contesta la presenza dello stabilimento e soprattutto le esportazioni verso Paesi coinvolti in guerre, "ha comunicato che sono previsti 20 milioni di euro nel 2017 e altrettanti nel 2018 per l'ampliamento della fabbrica di Domusnovas".
All'assemblea di Rheinmetall ha partecipato anche la Fondazione Finanza etica delegata dalla ong tedesca Urgewald su proposta della Rete italiana per il disarmo. "La Rwm Italia spa e' salita al terzo posto come volume d'affari nel settore difesa del nostro Paese, con un incremento pari a 460 milioni di euro di commesse nel 2016", sottolinea il deputato di Art 1-Mdp Michele Piras, firmatario, con la collega Donatella Duranti, di un'interrogazione presentata ai ministri della Difesa Roberta Pinotti e degli Esteri Angelino Alfano, con cui chiede di fermare la produzione di bombe e di riconvertire la fabbrica, oltre che di bloccare le esportazioni verso l'Arabia Saudita. "Le bombe prodotte in Sardegna vengono ancora oggi esportate verso l'Arabia Saudita, quindi, utilizzate nel conflitto con lo Yemen, che gia' ha prodotto 6mila vittime civili, fra le quali tantissimi bambini". La Rwm", aggiunge Piras, "non solo e' un'attivita' che riteniamo incompatibile con la nostra idea di economica, fondata sullo scambio pacifico e la qualita' ambientale, ma agisce in aperta violazione con le norme italiane (legge 185/90) che vietano l'esportazione di armamenti verso Paesi in conflitto o che non presentino piena garanzia di democraticita'. Percio' ne chiediamo la chiusura e la pronta riconversione, in maniera tale da poter utilizzare le competenze e le maestranze in un processo produttivo di tipo nuovo".
Il caso della fabbrica di Domusnovas, che si appresta a dotarsi di un nuovo "campo prove" e' gia' stato sollevato in parlamento durante la legislatura, finora senza risultati. "Il progetto di morte va fermato", afferma il deputato di Unidos Mauro Pili, in vista di una conferenza dei servizi che dovrebbe tenersi il 18 maggio prossimo a Iglesias sul progetto di ampliamento. "I rappresentanti di Comune, Regione e Stato si devono opporre. Vi sono tutte le condizioni non solo umanitarie ma anche urbanistiche e tecniche per dire no a questa follia"