Difesa: pacifisti, in decreto missioni sempre meno fondi per cooperazione
"Solita pioggia di soldi" alle missioni militari all'estero, 1,2 mld che il governo vuole destinare nel 2016 via decretazione d'urgenza "blindata" e non attraverso, "come promesso da anni", con una legge quadro da discutere in Parlamento.
Lo segnalano i pacifisti di Rete Disarmo, che attraverso il coordinatore, Francesco Vignarca, sollevano anche un dubbio ulteriore e di non poco conto: "se, vista l'aleatorietà delle maggioranze italiane, il decreto non venisse approvato, i militari italiani attualmente in missione all'estero si troverebbero improvvisamente senza copertura finanziaria, e soprattutto politica".
Nel frattempo, rileva Rete Disarmo, a fronte del totale di 1,2 mld complessivi, i fondi destinati alle missioni civili sono "solo 90 milioni, in calo di 16, per la cooperazione civile nelle stesse aree".
Rete Disarmo "rinnova anche per questo provvedimento, come già fatto in passato, la critica all'impianto generale che vede inserire in un medesimo decreto legge, da votare o respingere in toto, missioni di natura e portata completamente differente. Sarebbe invece più opportuno procedere con una suddivisione almeno per tipologia ed area) al fine di permettere ai parlamentari di effettuare scelte ponderate e più sensate".
“Le missioni all'estero che il presente decreto-legge va a prorogare sono rimaste prive di copertura giuridica e finanziaria per oltre 4 mesi -sottolinea Laura Zeppa di Archivio Disarmo- cosa che si cerca di risolvere oggi con l'usuale e problematico ricorso ad una decretazione di urgenza”. Nel testo proposto al Parlamento si esplicita solo la dotazione finanziaria dei diversi interventi, dicendo poco o nulla in merito alla situazione di ciascuna missione, agli obiettivi raggiunti e quanto ancora da espletare. “Molte sono attive da più di dieci anni: vogliamo ragionare sui risultati ottenuti o solamente agire con rinnovi automatici?” conclude Zeppa.