Il Parlamento Ue: “Embargo delle armi italiane a Ryad”
Il Parlamento europeo ha approvato ieri una risoluzione a favore dell’imposizione di un embargo sulla vendita di armi all’Arabia Saudita, riconoscendola responsabile di crimini dig uerra e violazioni dei diritti umani nel conflitto in Yemen. “Ora è responsabilità della Commissione europea, in particolare dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Federica Mogherini, implementare questa forte posizione politica”, commenta Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo. “Continuare a vendere armi a Ryad, come sta facendo l’Italia, configurerebbe una violazione della Posizione comune del 2008 sull'export militare e del Trattato internazionale sul commercio di armi del 2014”.
Dall’inizio dei bombardamenti sauditi in Yemen un anno fa, almeno 6 spedizioni di bombe “Made in Italy“ sono partite alla volta di Ryad dalla Sardegna, dove ha sede lo stabilimento della Rwm-Italia di Domusnovas. Forniture autorizzate dal governo italiano, contro il quale le associazioni di Rete Disarmo hanno presentato diversi esposti in Procura per violazione della legge nazionale 185/90 che proibisce la vendita di armi a paesi in guerra.
“Negli ultimi mesi l’Italia ha inviato ai sauditi tonnellate di bombe aeree che sono state utilizzate dalla Royal Saudi Air Force per bombardare aree residenziali, ospedali e scuole”, dichiara Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio Opal di Brescia. “Azioni militari che il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha ripetutamente condannato”. Secondo l’Onu la guerra saudita contro lo Yemen, scatenata un anno fa da Riyad per mantenere il controllo sul Paese dopo il golpe della fazione sciita filo-iraniana degli Houti, ha provocato la morte di almeno 2.800 civili, di cui 700 bambini, e 2,7 milioni di sfollati. Due terzi delle vittime civili sono causate dai bombardamenti dei jet sauditi.