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La Polemica

Partono in volo da Cagliari le bombe sganciate in Yemen

Documentati i trasporti di armamenti destinati ai raid dei caccia sauditi. Appello dei pacifisti al governo: fermate quelle spedizioni
Nello Scavo
Fonte: Avvenire - 01 novembre 2015

C’è un documento sottratto da un gruppo di hacker al governo degli Emirati Arabi Uniti che conferma una spedizione, a bordo della nave italiana Jolly Cobalto nel mese di maggio. E adesso ci sono anche le foto: un carico di munizioni per bombardieri, guardato a vista dalla polizia, stivato su un aereo della “Azerbaijan Cargo”, nell’aeroporto sardo di Cagliari Elmas, a pochi metri da velivoli per il trasporto passeggeri.

Seguendo il tracciato sui sistemi di rilevamento accessibili via Web, arriva la conferma che il Boeing 747 è
atterrato a Taif, dove ha sede una base militare della Royal Saudi Armed Forces, impegnata a bombardare lo Yemen, senza che vi sia la copertura di una risoluzione Onu e tantomeno una posizione ufficiale della Nato. Nello Yemen sono stati registrati fino ad ora più di 4mila morti (di cui almeno 400 bambini) e 20mila feriti. Per metà si tratta di popolazione civile. «È inaccettabile che, mentre l’Unione Europea ha assegnato il Premio Sakharov al blogger saudita incarcerato Raif Badawi, dall’Italia siano partite nuove bombe destinate all’Arabia Saudita, il Paese che guida la coalizione che, senza alcun mandato internazionale, da sette mesi sta bombardando lo Yemen», si legge in un documento congiunto di Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International e Osservatorio permanente sulle armi (Opal) di Brescia.

«Ribadiamo – insistono i firmatari – la nostra richiesta al governo italiano di sospendere l’invio di bombe e armamenti a tutti i paesi militarmente impegnati nel conflitto». Con ogni probabilità si tratta «di una nuova fornitura di bombe fabbricate dall’azienda tedesca "Rwm Italia" di Domusnovas (Carbonia-Iglesias) che prosegue le spedizioni degli ultimi anni», spiega Giorgio Beretta, analista di Opal. Tre giorni fa Avvenire aveva rivelato questa nuova spedizione di bombe. Contattata per un commento, "Rwm Italia" non ha risposto. «Sappiamo – aggiunge Beretta – che ordigni inesplosi del tipo di quelli inviati dall’Italia, come le bombe MK84 e Blu109, sono stati ritrovati in diverse città dello Yemen bombardate dalla coalizione saudita e il nostro Ministero degli Esteri non ha mai smentito che le forze militari saudite stiano impiegando anche ordigni prodotti in Italia in questo conflitto». Sul caso sono state depositate diverse interrogazioni parlamentari. Fino ad ora nessuna risposta. 

 

Yemen Avvenire 1 novembre 2015

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