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Israele, emergono le prime difficoltà per l’accordo con Finmeccanica

Andrea Bizzarri
Fonte: Meridiani Relazioni Internazionali - 07 marzo 2012

Emergono oggi nuovi dettagli sull’accordo tra il governo israeliano, ed il governo italiano per la fornitura di aerei da addestramento alle forze armate di Tel Aviv. Lo scorso bebbraio era trapelata la notizia che , partecipata Finmeccanica, avrebbe fornito all’Israeli Air Force il nuovissimo addestratore , dopo aver battuto il T-50 di produzione coreana. Il valore totale della vendita è di 1 miliardo di dollari, soldi che tuttavia non entreranno direttamente nelle casse di . M346 Alenia Aermacchi

L’accordo prevede infatti da parte italiana l’acquisizione di 1 miliardo di dollari di tecnologie israeliane come “compensazione”. Fonti interne del ministero della Difesa di hanno confermato che, oltre ai velivoli per la guerra elettronica Gulfstream di cui già si era parlato, l’ è pronta ad acquistare un satellite spia elettro-ottico chiamato Ofeq. Il controvalore tecnologico è di 760 milioni di dollari per i due velivoli e 200 milioni di dollari per il satellite di seconda generazione.

Il ministero della Difesa di Roma ha confermato a Defense News che l’Italia ha in progetto di lanciare il satellite in orbita nel 2014. Le stesse fonti, inoltre, hanno sottolineato come l’acquisto del satellite implica anche il trasferimento al nostro Paese di tecnologia all’avanguardia, di cui le nostre imprese, tra cui Telespazio, altra partecipata Finmeccanica, potranno beneficiare.

Da parte israeliana emergono però forti dubbi sull’effettiva realizzazione dell’accordo di vendita in tempi brevi. L’Italia dovrebbe pagare 200 milioni di dollari appena riceverà il primo dei Gulfstream. Tuttavia, a Tel Aviv molti sono preoccupati che l’attuale situazione finanziaria del Belpaese costringa Roma a rimandare un esborso così consistente, causando uno stop dell’accordo. Preoccupazioni alimentate anche dal parziale dietro front italiano sul programma F-35. Gli ostacoli alla realizzazione dell’accordo non si fermano però qui.

Secondo i termini dell’intesa, Israele pagherà gli M-346 in quattro fasi. Il 50% del costo dovrà essere finanziato da Aermacchi attraverso un prestito privato, i cui termini di rientro dovranno essere concordati con Tel Aviv, dato che sarà poi il governo israeliano a pagare le rate. Un quarto dei fondi dovrà invece essere finanziato dagli aiuti militari statunitensi. I questo caso parte dei componenti degli M-346 dovrà essere di fabbricazione americana. La parte restante sarà finanziata per metà dal bilancio ordinario del ministero della Difesa israeliano e per metà attraverso un prestito che quest’ultimo accenderà presso istituti bancari nazionali.

La complessità dell’accordo è evidente e pone seri dubbi che esso possa essere ratificato dalle parti entro l’estate come vorrebbe Israele. Nel frattempo, una delegazione di Alenia Aermacchi si è recata la scorsa settimana a Tel Aviv per trattare con l’Israel Aerospace Industries, l’azienda che si occuperà della manutenzione degli M-346. Piccoli passi per superare le difficoltà di un accordo che pare essere troppo complesso per riuscire a decollare.

Note: Articolo originale al link http://www.meridianionline.org/2012/03/05/israele-difficolta-accordo-finmeccanica/
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