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E B. regala a Panama la nostra flotta

La Guardia costiera italiana rinuncia a sei delle sue navi, impegnate finora a fronteggiare l'immigrazione a Lampedusa, e le manda a Panama. È questo l'omaggio concesso da Berlusconi e Lavitola: un dono da 35 milioni pagato dai contribuenti. E usato come optional del contratto di Finmeccanica per il quale il faccendiere è stato lautemente ricompensato
21 settembre 2011 - Gianluca di Feo
Fonte: Espresso - 21 settembre 2011
Eccolo il regalo di Valter Lavitola al governo panamense, pagato dai contribuenti italiani: un'intera flotta. Che viene sottratta alla Capitaneria di porto e girata ai marinai della Repubblica centroamericana. Sì, la nostra Guardia costiera rinuncia a sei navi, preziose soprattutto per affrontare l'emergenza immigrazione, che stanno salpando verso l'Atlantico. Un bellissimo omaggio per il quale il presidente panamense Ricardo Martinelli ha pubblicamente ringraziato il suo amico Lavitola, che oggi si gode la latitanza proprio da quelle parti: «E' stato molto utile per ottenere la donazione da parte dell'Italia».

La lista dei doni di Valterino e Papi comprende due pattugliatori d'altura e quattro motovedette. Difficile calcolare il valore del cadeaux: una stima potrebbe essere di 30/35 milioni. I due pattugliatori oggi vengono venduti nuovi a un prezzo compreso tra i 17 e i 20 milioni di euro ma anche sul mercato dell'usato hanno quotazioni di rilievo, non inferiori ai dieci milioni. I mezzi classe Diciotti sono vere navi, lunghe 52 metri, con motori Isotta Fraschini corrono fino a 32 nodi l'ora e dispongono di un sistema di avvistamento radar. L'armamento è limitato a una mitragliera ma può essere aumentato: quelli comprati dall'Iraq montano cannoni Oto Melara. Sono tra i migliori prodotti di Fincantieri: la Capitaneria li ha schierati nel 2002 e li impiega senza sosta soprattutto nel Canale di Sicilia per intercettare e soccorrere i barconi dei disperati in fuga dal Maghreb. In tutto ne aveva sei, inclusa un'unità più vecchia: adesso ne resteranno solo quattro.

Le motovedette invece vengono dai cantieri Intermarine di Sarzana. Lunghe 25 metri, sono state progettate per navigare in ogni condizione meteo e hanno dimostrato le loro capacità nautiche negli interventi a Lampedusa, dove riescono ad affiancare i gommoni dei migranti senza capovolgerli e farli naufragare. La Capitaneria ne ha comprate 28, ma quattro ora isseranno bandiera panamense.

La flotta in omaggio è una sorta di optional gratuito inserito nel contratto firmato da Finmeccanica a Panama, che prevede forniture per 160 milioni. Un accordo voluto dal premier Silvio Berlusconi e dal presidente Martinelli. Il colosso pubblico ha piazzato una rete di sorveglianza elettronica delle coste panamensi, che verrà realizzata dalla Selex, e una squadriglia di elicotteri Agusta, più la mappatura satellitare del paese a cura di Telespazio. E su questo contratto - stando alle intercettazioni della procura di Napoli - Valterino Lavitola è stato riccamente ricompensato per la sua opera di mediatore. Quanto? Non è stato reso noto, ma nel settore le provvigioni oscillano tra l'1 e il 5 per cento: ossi tra 1,6 milioni e 8 milioni di euro. In pratica, ci guadagnano Finmeccanica e Valterino mentre i cittadini italiani subiscono un doppio danno. Si accollano la spesa per la flotta cadeaux e rinunciano a una parte significativa della nostra Guardia Costiera, proprio nel momento in cui la situazione nell'Africa settentrionale sembra indicare la partenza di una nuova ondata di immigrati diretti verso la Sicilia.

Ci siamo lamentati in tutte le sedi europee, invocando il sostegno delle altre marine, e poi noi regaliamo i mezzi migliori per affrontare i barconi dei migranti? Un paradosso, pagato a caro prezzo.

L'accordo panamense venne firmato dai due capi di governo e da Pierfrancesco Guarguaglini nel giugno 2010. In cambio dello shopping di prodotti Finmeccanica l'Italia si è impegnata a sostenere le istituzioni nella lotta al narcotraffico nel Golfo del Messico fornendo una guardia costiera "chiavi in mano". Ma il trattato è diventato operativo solo a inizio agosto di quest'anno, grazie a un cavillo inserito nel decreto per il finanziamento delle missioni militari all'estero. Tra i fondi per i soldati in Afghanistan e per la missione aerea sulla Libia, si è infilata anche la flotta di Valterino: solo poche righe per annunciare la cessione delle sei navi. Nessuno ha comunicato se e quando verranno sostituite. Anche perché solo due settimane dopo la ratifica del mini-patto atlantico persino Silvio Berlusconi ha dovuto prendere atto della crisi e varare una manovra che falcia la spesa pubblica.
Note: Articolo al link http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-b-regala-a-panama-la-nostra-flotta/2161651
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