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Nessuna crisi per il mercato delle armi

Fonte: gliitaliani.it - 21 febbraio 2011

Crisi o non crisi, il mercato mondiale delle armi continua a espandersi e raccogliere profitti: anche nel 2009 il settore registra il segno positivo, con un progresso del 8% sull’anno precedente. Il volume di affari ha sfondato il tetto dei 400 miliardi di dollari, oltre 15 dei quali raccolti dalle aziende italiane, con Finmeccanica stabile all’ottavo posto al mondo con il 3,3% del mercato internazionale. Sono i dati contenuti nel rapporto annuale sulle 100 aziende leader nel settore stilato dall’istituto internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace (Sipri), la cui prima edizione risale al 1989 e che esclude le aziende cinesi, “perchè non possiamo verificare i dati”. Il trend a livello globale è positivo dal 2002: il progresso è costante, e arriva al +59% nel 2009. In questo ambito, le aziende italiane, con Finmeccanica che copre l’86% del settore, conquistano il 3,9% del mercato mondiale e il 12,8% di quello dei Paesi europei occidentali, con un volume di affari nel 2009, stima ancora il Sipri, pari a 15,5 miliardi di dollari, un progresso del 6%. Tra le aziende inserite nella Top100, oltre a Finmeccanica con 9.560 milioni di euro di vendite cresciute del 109% dal 2002, Fincantieri, che si piazza al 71esimo posto con 620 milioni, la Avio (Cinven) al 91esimo con 480 milioni e la Fiat al 93/o con 480 milioni di euro. A livello mondiale, l’americana Lockheed Martin scalza la britannica Bae Systems, per pochi milioni di dollari sugli oltre 30 miliardi che ciascuna fattura. Due le altre aziende europee nella Top10, la Eads con quasi 16 miliardi, e Finmeccanica, poco più di 13 miliardi. “Il volume delle vendite è aumentato di 14,8 miliardi di dollari – si legge nel rapporto – arrivando a 401 miliardi di dollari complessivi, un incremento dell’8%”. Stati Uniti ed europei la fanno da padrone, conquistando oltre il 90% del mercato mondiale, rispettivamente con 247 e 120 miliardi di dollari. Delle 33 aziende europee in Top100, 26 sono dislocate in Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia. Secondo Susan Jackson, analista del Sipri, il fattore chiave del mercato è “la spesa militare del governo statunitense” che traina il settore per le aziende Usa e quelle dell’Europa occidentale, con il residuo distribuito tra Asia – Cina esclusa – e Medio Oriente.

Note: Articolo al link http://www.gliitaliani.it/2011/02/nessuna-crisi-per-il-mercato-delle-armi/
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