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In vista del ritiro dei soldati americani l'Iraq si arma anche in Francia

Gianandrea Gaiani
Fonte: Il Sole 24 ore - 30 gennaio 2011

In vista del ritiro degli ultimi 50 mila soldati statunitensi, alla fine dell'anno, e in considerazione delle crescenti tensioni in atto in Medio Oriente il nuovo governo iracheno ha varato un ambizioso e imponente piano di riarmo. Nei prossimi anni Baghdad spenderà oltre 30 miliardi di dollari (più del doppio del bilancio difesa italiano) per acquistare armi soprattutto negli Usa ma anche in Francia, Russia, Ucraina, Serbia e altri paesi.

Proprio Parigi, che non partecipò alla guerra contro il regime di Saddam Hussein, si è aggiudicata un importate contratto per la consegna di 24 elicotteri Europter EC 635 (360 milioni di euro) e sta negoziando, sembra con successo, la vendita di 18 cacciabombardieri Mirage F-1 surplus dell'Armèe de l'Air. Iraq

L'offerta, del valore di un miliardo di euro, non sarebbe in antitesi con il contratto ufficializzato il 26 gennaio con gli Stati Uniti per 18 ben più moderni F-16C al costo di 3 miliardi di dollari. «L'Iraq ha presentato una richiesta scritta per l'acquisto di diciotto F-16 con pezzi di ricambio, apparecchiature logistiche, armamenti e per la formazione del personale», ha affermato il portavoce del governo Ali al Dabbagh, aggiungendo però che «l'Iraq deve allestire la sua aviazione militare e per ciò deve acquisire decine di aerei caccia per proteggere la sua sovranità».

I tempi per la consegna dei jet di Lockheed Martin e soprattutto per l'addestramento di piloti e tecnici sono abbastanza lunghi, almeno tre anni per poter operare con un certo livello di autonomia dagli statunitensi. Troppi per le pressanti esigenze di Baghdad anche se la scelta dell'F-16 non è in discussione e il programma prevede che il velivolo verrà consegnato entro sette anni in 96 esemplari per equipaggiare cinque squadroni.
«L'Iraq è un paese sovrano ma non abbiamo aerei da combattimento, né intercettori né sistemi di difesa aerea», ha dichiarato il generale Anwar Hamad Ahmed, comandante dell'Aeronautica, ricordando che l'Iraq dispone attualmente di 76 velivoli nessuno dei quali da combattimento. La proposta francese, ufficializzata il 27 gennaio dall'ambasciatore a Baghdad, Boris Boillon, permetterebbe infatti all'Iraq di garantire la protezione del suo spazio aereo fin dal 2012.

Il Mirage F-1, che Parigi offre aggiornato nell'elettronica, è infatti un velivolo che ha prestato servizio in circa 200 esemplari nell'aeronautica irachena partecipando al conflitto contro l'Iran (1980-88) e alle due guerre del Golfo (1991 e 2003). Ciò significa che la forza aerea di Baghdad dispone ancora di piloti (magari non più giovanissimi) che conoscono il Mirage F-1
e sanno farlo volare e combattere certo dopo aver frequentato in Francia corsi necessari agli aggiornamenti e a riacquisire le abilitazioni. In attesa dei più moderni jet americani, Baghdad potrebbe così disporre già tra un anno di un minimo di capacità di difesa aerea. La diversificazione delle fonti d'approvvigionamento sembra divenuta prioritaria per Baghdad anche se negli Usa verranno spesi ben 26 miliardi di dollari nei prossimi anni. Mosca ha fornito 26 elicotteri Mil-17 e 170 blindati di tipo russo vengono acquistati nei paesi Nato dell'est Europa da dove negli anni scorsi sono arrivati circa 200 carri armati T-72. Anche in questo caso si tra di acquisti dettati dal pragmatismo: i mezzi russi sono ben noti ai militari iracheni mentre per imparare ad utilizzare i nuovi equipaggiamenti "made in Usa" occorreranno anni.

Blindati sono stati acquistati in Polonia mentre per l'addestramento avanzato dei piloti dell'aeronautica (24 jet per 1,6 miliardi di dollari) sono in gara il britannico Hawk e il ceco-statunitense L-139.

Il portavoce del ministero della Difesa, Mohammed Al-Askary, ha confermato che l'Iraq acquisterà armi da diversi Paesi in base a criteri relativi «al prezzo, alla lavorazione e al tempo di consegna». Le forze armate irachene contano 300 mila uomini, per lo più assegnati all'esercito che conta su 14 divisioni per lo più equipaggiate in modo leggero per compiti anti guerriglia. Solo due i battaglioni corazzati e appena dieci le batterie d'artiglieria campale.
Tra i mezzi ordinati negli Stati Uniti 140 carri Abrams (in parte già consegnati), 600 nuovi veicoli Hummer (in aggiunta ai molti donati di seconda mano dalle truppe statunitensi che lasciavano l'Iraq) 24 elicotteri da attacco Boeing AH-64 Apache e 24 Bell 407 (2.4 miliardi di dollari) oltre a 6 nuovi cargo C-130J (1,5 miliardi di dollari).

Note: Articolo al link http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-29/baghdad-arma-anche-francia-181752.shtml?uuid=AasnkC4C
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