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A caccia di ordinativi, guidati dal Nobel per la pace

Luciano Bertozzi
Fonte: Il Manifesto - 19 dicembre 2010

Sponsorizzare le vendite dell'aereo militare Eurofighter sui mercati stranieri. È questo il senso Eurofighter dell'incontro romano, avvenuto nei giorni scorsi fra i Sottosegretari alla Difesa di Italia, Regno Unito, Spagna e Germania, cioè dei Paesi cui appartengono le aziende del consorzio Eurofighter, produttore dell'omonimo velivolo, composto da Alenia (Finmeccanica), dall'inglese Bae System e da EADS Germania e Spagna. «Oggi - ha affermato il rappresentante del Governo di Londra, Luff - la priorità è commercializzare l'Eurofighter su altri mercati». Anche il rappresentante italiano, Crosetto, ha ribadito che «è necessario proseguire e sostenere in maniera comune ogni attività tesa a rafforzare la presenza del velivolo sul mercato mondiale». Il rischio è che i tagli, peraltro modesti, previsti dai Paesi partner sulle spese per la difesa, si ripercuotano negativamente sugli ordini dell'aereo. L'Italia ha tagliato l'ordine di 25 Eurofighter, con risparmi per due miliardi di euro. In ballo c'è la maxicommessa indiana. New Delhi potrebbe comprarne 126 esemplari, per un valore di 11 miliardi di dollari, ma la concorrenza è agguerrita. Alla gara partecipano anche l'americano F18, il francese Rafale, lo svedese Gripen e il russo Mig 35. Proprio per supportare il velivolo l'intero consiglio di amministrazione di Eurofighter si è riunito nella capitale indiana. Ultimamente molti leader sono giunti in India per sostenere le industrie nazionali. Il presidente Obama ha firmato contratti di armi del valore di alcuni miliardi di dollari. È forse la prima volta che un premio Nobel per la pace aiuta l'industria bellica. Dopo di lui sono arrivati il presidente francese, il ministro della difesa inglese e il premier di Mosca. Del resto, l'India è fra i principali acquirenti mondiali di armi, ma dovrebbe avere altre priorità avendo il maggior numero di poveri, invece ha l'atomica e contrariamente all'Iran non è sottoposto a sanzioni ed è in stato di tensione con il Pakistan e secondo Amnesty International non brilla nel rispetto dei diritti umani.

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