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Gli armamenti, l'Eldorado anche durante la crisi

Finmeccanica è in controtendenza rispetto alla recessione italiana: guadanga, cresce e gli azionisti si spartiscono i dividendi
Stefano Ferrario
Fonte: Peacereporter - 10 maggio 2009

Il bilancio 2008 di Finmeccanica, approvato il 29 aprile, presenta cifre da capogiro. Il 2008 si chiude con un utile netto di 621 milioni di euro, in crescita del 32% rispetto l'anno precedente, così come i ricavi che sono pari a poco più di 15 miliardi di euro, in crescita del 12%. Alla luce dei risultati l'assemblea degli azionisti ha approvato il pagamento di un dividendo di 41 centesimi di euro per azione. Ricordiamo che il Ministero del Tesoro è l'azionista di maggioranza relativa e possiede un terzo delle azioni totali.

Un dato che va evidenziato è l'enorme "portafoglio ordini" che raggiunge, secondo l'ultima relazione trimestrale, il suo massimo storico per Finmeccanica per un valore di 43,319 miliardi di euro, che "assicura alle aziende del gruppo due anni e mezzo di produzione" (se, ad oggi, si dovesse ipotizzare che non ci fosse più alcuna commessa per le aziende).

Questi segni positivi in doppia cifra sono in forte controtendenza rispetto all'attuale crisi globale. Ma per chi s'immette nell'attuale mercato della guerra trova l'eldorado; questo non è un pregiudizio verso il colosso a guida di Pier Francesco Guarguaglini, ma ciò di cui Finmeccanica si vanta. Infatti, si sottolinea come il "portafoglio ordini" sia costituito per l'81% dalle aziende che si occupano di Aerospazio e Difesa (dove gli investimenti civili sono marginali), con aziende quali, ad esempio, Alenia Aeronautica, Aermacchi, AgustaWestland, Oto Melara, Wass, MBDA, Galileo, DRS Technologies e per il 19% da quelle per Energia e Trasporti, dove è leader l'Ansaldo: la produzione militare quindi caratterizza Finmeccanica.

"Nell'ambito dell'Aerospazio e Difesa", precisa Finmeccanica, "si evidenziano in particolare le acquisizioni nei settori: elicotteri (+28%), per effetto principalmente del contratto ATAK" (vale a dire i micidiali e famigerati elicotteri da guerra di AgustaWestland, gli A129 "Mangusta" o "Combat", in 50 unità più 41 in opzione per le forze armate turche), "Sistemi di Difesa (+11%), grazie all'acquisizione di un'ulteriore tranche di sistemi di combattimento per le Fregate FREMM".

E l'occupazione? Da una lettura di questa voce nella relazione trimestrale notiamo come le aziende abbiano un risicato segno di incremento se non di diminuzione degli occupati; ciò è a riprova del fatto che gli investimenti militari portano una leggera crescita di addetti, che sarebbe ben maggiore rispetto a pari investimenti nella direzione del civile.

3Ma anche investire in Finmeccanica rende economicamente, come emerge dall'ultima emissione obbligazionaria, in aprile, per un importo di 400 milioni di sterline: i bond hanno durata di 10 anni e una cedola fissa annuale pari all'8%. È l'emissione inaugurale di Finmeccanica in Gran Bretagna dove il gruppo ha un'importante presenza industriale, in particolare nei settori degli elicotteri (AgustaWestland a Yoevil, nel Sumerset) e dell'elettronica per la Difesa (Selex). Le banche di appoggio per questa operazione sono: Barclays Capital, Deutsche Bank e Royal Bank of Scotland.

Infine, segnaliamo che in aprile Finmeccanica ha partecipato al salone LAAD, a Rio de Janeiro (il più importante appuntamento del settore Aerospazio e Difesa in America Latina), con lo scopo di collocare i migliori "prodotti" di AgustaWestland, Alenia Aeronautica, Aermacchi, Oto Melara, Selex e Galileo. Al salone hanno partecipato le aziende brasiliane e internazionali "fornitrici di prodotti e servizi alle Forze Armate, alle Forze Speciali e di Sicurezza".

Note: Articolo al link http://it.peacereporter.net/articolo/15522/Gli+armamenti%2C+l%27Eldorado+anche+durante+la+crisi
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