ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

Trentino: mozione al Consiglio regionale chiede 'stop all'acquisto dei caccia JSF'

GB
Fonte: Unimondo - 10 aprile 2009

Sedici Consiglieri regionali del Trentino Alto Adige/Sud Tirolo hanno presentato ieri al Consiglio una mozione in cui sollecitano il Parlamento italiano "a rivedere la scelta di aderire al programma pluriennale relativo all'acquisizione dei caccia Joint Strike Fighter (JSF) e ad utilizzare gli stanziamenti pluriennali di 14 miliardi di euro per politiche attive di sostegno ai lavoratori che in questo periodo di crisi sono a rischio disoccupazione". La mozione - sollecitata a livello nazionale da un appello della campagna Sbilanciamoci! e localmente da numerose associazioni tra cui Unimondo - sarà votata nei prossimi giorni e può essere di modello per altri Consigli Regionali. Proprio in questi giorni, infatti, è in discussione nelle Commissioni Difesa di Camera e Senato la richiesta di parere da parte del Governo sull’adesione all'acquisto di 131 caccia F35-Joint Strike Fighter (JSF) che impegnerà il nostro paese fino al 2026 con una spesa di quasi 15 miliardi di euro.
"Dopo le fasi di sviluppo e pre-industrializzazione - riporta la mozione - il Governo chiede al Parlamento un semplice parere per passare alla fase di acquisizione di 131 cacciabombardieri JSF completi di relativi equipaggiamenti, supporto logistico iniziale e approntamento delle basi operative nazionali (4 aereoporti ed 1 portaerei). Tutto per circa 12,9 miliardi di euro nel periodo 2009-2026. A ciò va aggiunta la realizzazione sul suolo nazionale (Cameri) di un centro europeo di manutenzione, revisione, riparazione e modifica dei velivoli al costo di 605,5 milioni di euro, da consegnare entro il 2012. A queste spese va aggiunto il miliardo di euro già investito per la fase di sviluppo, arriviamo così a quasi 15 miliardi di euro".
"Il Joint Strike Fighter (F35-JSF) - spiega la mozione - è un aereo da combattimento monomotore, monoposto, in grado di operare alla velocità del suono, ma con velocità di crociera subsonica. E' ottimizzato per il ruolo aria terra - quindi per l'attacco - ed ha due stive interne per le bombe che possono essere anche di tipo nucleare. E' un velivolo di tipo stealth, cioè a bassa rilevabilità da parte dei sistemi radar e di altri sensori". L'aereo dovrebbe assolvere un ampio ventaglio di funzioni operative dell'Aeronautica Militare e della Marina Militare, e andrà a sostituire gli AV-B della componente imbarcata della Marina e gli AM-X ed i Tornado della componente aeronautica. A questo progetto partecipano diversi paesi dove, la ditta capocommessa è l'americana Lokheed Martin Aero e l'impresa italiana maggiormente coinvolta è l'Alenia Aeronautica.
"Oltre alle perplessità relative all'utilizzo di un aeromobile con caratteristiche di attacco, che mal si concilia con le missioni di pace a cui partecipa il nostro paese e a cui sono chiamate le nostre forze armate, si sovrappongono le perplessità relative all'enorme costo economico in una fase economica di crisi come l'attuale" - nota la mozione dei Consiglieri trentini. "Il rilancio dell'economia non può passare attraverso investimenti come questo che non si caratterizzano certo né per la sostenibilità, né tanto meno per l'eticità. L'idea sostenuta dalle potenti lobby militar-industriali che l'industria degli armamenti possa rappresentare un vettore di ripresa e di sviluppo economico e sociale fa parte dell'archeologia politica, se pensiamo a come questa strada è miseramente fallita negli Stati Uniti d'America con le conseguenze che conosciamo e oggi sotto gli occhi di tutti".
"Per tali motivazioni - conclude la mozione - il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige/Süd Tirol sollecita il Parlamento italiano a rivedere la scelta di aderire al programma pluriennale relativo all'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter (JSF) e l'associata linea di assemblaggio e ad utilizzare gli stanziamenti pluriennali di 14 miliardi di euro per politiche attive di sostegno ai lavoratori che in questo periodo di crisi sono a rischio disoccupazione".
Va segnalato che nei giorni scorsi il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha proposto lo stop al programma del Pentagono che prevedeva inizialmente investimenti da circa 6 miliardi di dollari tra cui l'acquisto della flotta di elicotteri presidenziale 'Marine One' in cui è impegnata anche la ditta italiana AgustaWestland. Nel gennaio 2005, vincendo sulla statunitense Sikorsky, il team Us101 (guidato dall'americana Lockheed Martin con AgustaWestland e Bell) si era aggiudicato la gara per la fornitura di 23 elicotteri per la Marina Usa. Il programma per l'elicottero presidenziale US101 "in origine era pensato per fornire 23 elicotteri - ha detto Gates - al costo di 6,5 miliardi di dollari. Oggi il programma ha una stima di costi oltre i 13 miliardi di dollari, è in ritardo di sei anni, e corre il rischio di non poter fornire le capacità richieste". L'annullamento del contratto per ragioni di costo da parte del Pentagono, dovrebbe ora prevedere il versamento di penali alle aziende produttrici.
Tornando al Joint Strike Fighter - come Unimondo ha ripetutamente documentato - per gli Stati Uniti quello del JSF è il programma più costoso della sua storia militare. Il costo complessivo si dovrebbe aggirare intorno ai 275 miliardi di dollari (all’inizio erano 245 miliardi di dollari e le ultime fonti parlano di costi ancora superiori). Il costo unitario è già salito da 37/47 milioni di dollari in base al modello, a 50/70 milioni di dollari ma nessuno giura su queste cifre; il costo reale, secondo alcuni si saprà solo quando si dovrà pagare. E diverse fonti autorevoli parlano di un costo unitario finale molto vicino ai 100 milioni di dollari.

Note: Articolo al link http://www.unimondo.org/Notizie/Trentino-mozione-al-Consiglio-regionale-chiede-stop-all-acquisto-dei-caccia-JSF
.