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Il Sud America e le spese per gli armamenti

Maria Chiara Albanese
Fonte: ragionpolitica.it - 19 marzo 2009

Dal 2006 stiamo assistendo ad un particolare fenomeno in America Latina: sebbene il trend mondiale sia incline ad uno smantellamento degli arsenali militari e ad una riduzione dei fondi da dedicare alla Difesa (si veda il caso dei paesi dell'UE che hanno «rimodernato» il proprio strumento bellico in favore di una sua maggiore flessibilità ed efficienza), in America Latina tale tendenza è invertita. Ciò appare paradossale alla luce di due considerazioni: la prima è che un riarmo o un aumento della capacità bellica risponde nella generalità dei casi ad una minaccia percepita nei confronti della propria sicurezza nazionale; in secondo luogo, la spesa militare supera in molti casi quella sociale o socio-assistenziale (pensare che molti di questi governi siano di centro-sinistra stupisce ancor di più).

Come spiegare tale fenomeno? Innanzitutto bisogna sottolineare come il trend si distribuisca omogeneamente in tutta la regione, includendo non solo paesi come la Colombia o il Venezuela (il primo impegnato nella lotta al narco-traffico e al terrorismo interno - vedi le FARC -, il secondo orientato ad una politica «aggressiva» nei confronti dell'esterno), ma anche Stati come Cile, Brasile e Argentina. Il Military Balance 2009 pubblicato dal celebre e prestigioso International Institute of Stategic Studies (IISS) ha chiaramente evidenziato come, nel periodo 2003-2008, la spesa per la Difesa sia aumentata del 91%, passando da 24,700 milioni di dollari nel 2003 fino a toccare il tetto dei 47,200 milioni di dollari il passato anno. Tale andamento crescente risponde a una duplice esigenza: rimodernare i propri assetti militari, spesso obsoleti e risalenti agli anni 60-80, e dimostrare la propria presenza a livello regionale, sia in termini di affermazione di potenza sia come disincentivo contro possibili minacce esterne.

Certo è che non è possibile tracciare un'unica linea che colleghi l'atteggiamento comune ai maggiori paesi dello scacchiere latino-americano. Infatti, sebbene il risultato finale sia il medesimo, le ragioni che hanno portato a ciò sono molteplici. Il Venezuela, dopo l'embargo sulla compravendita di armamenti postogli dagli Stati Uniti, ha diretto i propri interessi verso il lontano Oriente, rafforzando il proprio partenariato con la Federazione Russa, grazie ad ingenti spese nel campo della Difesa e strette intese in quello dell'oro nero. Gli ultimi acquisti fatti da Caracas ammontano a più di un miliardo di dollari americani, grazie ai quali Chavez ha potuto rinforzare sia il proprio strumento aereo sia quello marittimo.

Altro paese che ha iniziato a farsi sentire sempre più in ambito militare è la Colombia, impegnata nella lotta al narco-traffico ed al terrorismo, ma anche desiderosa di mantenere un primato cui si oppone il suo più prossimo vicino, il Venezuela. Con un 13,5% in più per la spesa militare nel 2008, Uribe ha destinato 5.500 milioni di dollari per il potenziamento dell'addestramento del proprio personale militare. Inoltre, l'acquisto di 100.000 AK 103, fucili di attacco made in Russia, ha certamente contribuito al rafforzamento della capacità delle Forze Armate colombiane nella lotta al narco-traffico, ma anche nel controllo dei confini del nord.

Il Cile, per altro lato, rappresenta oggi uno dei paesi dello scacchiere latino-americano più interessanti, sia per il suo rapporto particolare con le Forze Armate (si ricorda che il regime dittatoriale di Pinochet fu tra i più aspri di tutto il Sud America), ma anche per la relazione di continua tensione con la vicina Argentina. Attualmente il Cile gode di un arsenale militare di notevole entità, constando di quasi 300 unità di Leopard 2, uno tra i migliori esemplari di carri armati attualmente in commercio.

In tale quadro chi emerge è certamente il Brasile, che, grazie ad un accordo con la Francia, sarò il primo ed unico paese della regione a essere dotato di sommergibili strategici, ovvero nucleari. Formalmente Brasilia ha affermato che tali mezzi saranno funzionali alla protezione dei giacimenti petroliferi che si trovano nelle acque territoriali del paese. Sta di fatto che tale valore aggiunto consente al Brasile di compiere un ulteriore ed importante passo in avanti verso la conquista di un posto di assoluto rilievo nel panorama internazionale.

L'attore che più di tutti risulta protagonista in tale rinnovo/corsa agli armamenti è il continente asiatico, ed in particolare la Cina e la Russia, le quali hanno conquistato il primato di primi partner commerciali, nel settore strategico-militare, dei vari paesi dell'America Latina e Caraibi.

Note: Articolo al link http://www.ragionpolitica.it/cms/index.php/200903191087/america-centrale-merid/il-sud-america-e-le-spese-per-gli-armamenti.html
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