Obama: stop a Finmeccanica sull'elicottero presidenziale
Giornata negativa per Finmeccanica che fa quindi il paio con quella di ieri. Le indiscrezioni giunte dagli Emirati Arabi Uniti in relazione alle chance di aggiudicazione di una commessa per aerei da addestramento non sono riuscite a contrastare l'effetto negativo delle notizie giunte dagli USA.
Il presidente Obama ha infatti criticato aspramente il progetto per il rinnovo degli elicotteri presidenziali siglato dal suo predecessore Bush con il consorzio formato da AgustaWestland (gruppo Finmeccanica) e Lockheed Martin. Obama, parlando di quella che sara' una delle sue priorita', ovvero i tagli ai sovracosti nei contratti militari, ha indicato il "Marine One" come esempio dell'inefficienza dei processi di acquisto.
La commessa da 6 miliardi di dollari per la fornitura di 23 elicotteri venne vinta nel 2005 da Team US101, un consorzio capitanato da Lockheed Martin (prime contractor) di cui fanno parte anche AgustaWestland (che ha progettato il velivolo denominato VH-17, sulla base del suo modello EH101) e Bell Helicopter Textron (che costruisce l'elicottero).
Il problema e' che i costi sono quasi raddoppiati rispetto alla previsione iniziale a causa, secondo Team US101, delle richieste successive avanzate da Bush, il quale avrebbe voluto attrezzare il Marine One con tutte le tecnologie possibili. Obama ha affermato che in un momento difficile come quello attuale i costi per gli armamenti vanno ridotti.
Secondo la legge americana uno "sforamento" del 25% del costo degli appalti puo' determinare una revisione del contratto stesso. Al momento attuale la situazione e' ancora molto incerta, ma e' possibile che Team US101 possa essere costretto a ridurre le pretese.
In giornata si e' inoltre aperto un altro fronte, ovvero quello della possibile partecipazione di Finmeccanica al progetto per il nucleare della francese Areva Np. Secondo indiscrezioni (smentite dalla societa') Finmeccanica potrebbe subentrare a Siemens acquisendo l'intera quota del il 34% che l'azienda tedesca ha deciso di cedere, oppure spartirsi l'onere con la francese Alstom (la quale a sua volta ha smentito di essere interessata).