Strategia chiara per acquisto armamenti, lo chiede commissione
Il Consiglio federale dovrebbe prestare maggiore attenzione ai diritti dell'uomo e alla concorrenza nella sua politica d'acquisto di armamenti. In un rapporto pubblicato oggi, la commissione della gestione del Nazionale chiede una "strategia chiara".
Per l'importazione di materiale bellico da paesi in guerra o che violano sistematicamente i diritti dell'uomo il problema è costituito dall'assenza di indicazioni strategiche chiare. La commissione annota che non vi sono direttive che indichino come giudicare la compatibilità di questi acquisti in materia di politica estera. Non vi è nemmeno una lista di paesi a cui riferirsi. Il Consiglio federale è dunque invitato a elaborare una strategia e a sottoporla alle commissioni parlamentari competenti.
Altro aspetto problematico: le aggiudicazioni sottoposte alla concorrenza. Gli interessati non sono sempre sufficientemente informati sullo svolgimento delle procedure, in particolare per quel che concerne il numero delle fasi di selezione, nonché i criteri di valutazione e la loro ponderazione. La commissione auspica inoltre una gestione dei dossier che permetta di ridurre i costi nella misura del possibile. Il Consiglio federale è tenuto a pronunciarsi su queste e altre raccomandazioni della commissione entro fine marzo.
Dal canto suo, la Delegazione delle commissioni di gestione ha fatto il punto sul sistema di spionaggio radio-satellitare Onyx. Essa constata che il governo non ha risposto a tutte le domande che aveva formulate quattro anni fa. Le basi legali in vigore non sono infatti compatibili con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Nessuna legge, né ordinanza indica i servizi d'informazione autorizzati ad attribuire mandati a Onyx.