Salta il contratto per i Rafale al Marocco
La Francia ha concluso un megacontratto per forniture militari al Marocco che non includerà però gli 18 caccia Rafale dei quali avevamo riferito nei precedenti numeri di Analisi Difesa. L’accordo sui jet, che avrebbe costituito il primo export per il caccia francese finora adottato solo dall’Armée de l’Air, è saltato in seguito alle forti pressioni di Washington che hanno infine convinto il Marocco ad acquisire due dozzine di F-16, probabilmente ex USAF ricondizionati e aggiornati, a un costo più contenuto dei jet della Dassault che ha accusato il governo francese di scarsa incisività nella trattativa.
Washington è riuscita in realtà a offrire un pacchetto globale che ha compreso il sostegno alla posizione di Rabat nella diatriba sul Sahara occidentale e 700 milioni di dollari destinati a progetti per lo sviluppo mentre potrebbero non essere estranee le richieste statunitensi di realizzare proprio in Marocco la sede del quartier Generale del nuovo African Command. Per ora Rabat ha mostrato scarso entusiasmo per un’iniziativa che aumenterebbe la sua esposizione ai gruppi estremisti islamici ma è probabile che massicci aiuti economici e militari possa no modificare questa posizione. Tornando alla Francia, la visita del presidente Nicolas Sarkozy a Rabat, il 22 ottobre, ha comunque consentito a Parigi di firmare contratti per 2 miliardi di euro inclusa una fregata della classe FREMM del valore di 500 milioni di euro, l'ammodernamento di 25 elicotteri Puma e 140 veicoli corazzati e la realizzazione di una ferrovia ad alta velocità tra le città di Tangeri e Casablanca.