Emirati più vicini ad Aermacchi, che intanto traguarda le Filippine con l'SF-260
In attesa dell’esito della gara negli Emirati Arabi Uniti - le cui prospettive sembrano più rosee dopo l’esclusione del concorrente BAE Hawk e le ultime indiscrezioni di stampa - Alenia Aermacchi sarebbe ormai prossima a firmare con le Filippine il contratto per 18 addestratori iniziali SF-260. È quanto da alcune settimane scrivono, per ora senza riscontri da parte italiana, la stampa filippina e le agenzie internazionali. Il valore del successo è difficile da stimare in termini economici mentre è certa la conferma della validità dell’SF-260 nella prima e seconda fase dell’iter addestrativo militare.
Ben più importante sarebbe la vittoria dell’M-346 negli Emirati, da tempo alla ricerca di un nuovo sistema addestrativo per preparare i piloti alla propria modernissima linea caccia. Aermacchi non ha mai fatto mistero della propria disponibilità a coinvolgere altri paesi nel programma industriale, un aspetto che potrebbe dimostrarsi vincente in UAE, specie se si pensa che Dubai - uno dei sette stati della federazione - ha espresso l’intenzione di «creare una Seattle o Tolosa del Medio Oriente», per usare le parole di Bob Johnson, a.d. di Dubai Aerospace Enterprise. Secondo Il Sole 24 Ore, la modalità individuata passerebbe attraverso la costituzione di una nuova società - controllata per due terzi da Mubadala Development, la finanziaria statale già presente in Piaggio , e per un terzo da Finmeccanica - alla quale affidare il montaggio finale dei 24-48 aerei richiesti dagli Emirati. Salvo l’eventuale acquisto da parte di Mubadala di una quota di Aermacchi, lo schema - osserva Dedalonews - ricalcherebbe quanto fatto da Aermacchi all’epoca del mitico MB.326, costruito su licenza in Brasile, Australia e Sud Africa con la nascita di altrettante industrie locali. Se lo schema fosse confermato, aumenterebbero molto le possibilità di un annuncio positivo in occasione del salone di Dubai del prossimo 11-15 novembre.
Tutto questo, però, è nel futuro, mentre sin dai primi di ottobre il magg. gen. Pedro Insierto, responsabile del programma di modernizzazione delle forze armate filippine, ha detto all’agenzia Thomson/AFX la conclusione delle trattative e la consegna dell’intero lotto entro fine 2008. Un portavoce della Philippine Air Force (PAF) ha aggiunto che le consegne potrebbero avere inizio già entro il 2007. Secondo quanto risulta a Dedalonews, gli aerei saranno forniti in una configurazione simile a quella EA dell’Aeronautica Militare, ma con motore alimentato a carburatori anziché a iniezione.
Il programma addestrativo filippino prevede attualmente 120 ore iniziali con il Cessna T-41D - del quale 34 esemplari ex sud-coreani saranno acquistati a breve - e 30 su SIAI SF-260, dal quale una parte degli allievi prosegue sul jet S.211, un altro prodotto SIAI Marchetti oggi approdato in casa Alenia Aermacchi. La PAF è uno degli utilizzatori storici dell’elegante SF-260, del quale ha ordinato a più riprese la versione a pistoni (54 esemplari in due lotti negli anni Settanta) e quella a turboelica (un lotto di 18 macchine, negli anni Novanta, in parte con compiti antiguerriglia; foto in alto a sinistra). Alcuni SF-260 sarebbero stati ceduti ad altri paesi, come il Burkina Faso, mentre circa tre anni fa venne esplorata la possibilità di acquisire alcuni esemplari nello Zimbabwe. Un altro programma, solo parzialmente attuato, prevedeva la trasformazione a turboelica di una ventina di macchine a pistoni. L’ Air Education and Training Command (AETC) filippino sta oggi addestrando 58 allievi sulla base aerea Fernando, fronteggiando sfide meteorologiche - la zona è battuta dai tifoni - e l’altrettanto temibile concorrenza delle compagnie aeree a caccia di piloti.
Quando ufficializzato, l’ordine PAF porterà le vendite SF-260 a 897 unità totali.