Bilancio in crescita - Dati semestrali
Nei primi sei mesi dell’anno l’utile Finmeccanica è salito a 177 milioni di euro con un portafoglio ordini pari a 36 miliardi di euro.
25 settembre 2007
Fonte: tratto da http://www.nigrizia.it
Finmeccanica migliora i propri risultati economici anche nel primo semestre 2007. L’azienda italiana nella top ten mondiale dei principali produttori di armi ha registrato un fatturato di 6.079 milioni di euro (+7% rispetto al primo semestre 2006). L’utile netto è salito a 177 milioni (+12% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso), l’indebitamento finanziario netto è pari a 2.268 milioni (era pari a 858 milioni al 31 dicembre 2006) a causa dei notevoli investimenti e della tradizionale stagionalità degli incassi da parte delle aziende del gruppo.
Sono queste alcune delle principali indicazioni che emergono dal bilancio del primo semestre 2007 approvato nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione.
Il portafoglio ordini è pari a oltre 36 miliardi di euro (+400 milioni rispetto alla fine del 2006). Da segnalare anche il notevole ammontare delle spese per ricerca e sviluppo, pari ad oltre 800 milioni, il 14% del fatturato.
Il gruppo ha ormai acquisito una dimensione internazionale, infatti una notevole fetta della produzione è all’estero: su un totale che sfiora i 60mila addetti 9mila lavoratori sono nel Regno Unito, 3.500 in Francia e 1800 negli Usa.
Fra i settori che più hanno contribuito alla crescita è da evidenziare quello degli elicotteri, che ha risentito favorevolmente del contratto statunitense per i velivoli destinati alla Casa Bianca.
Il bilancio non considera, ovviamente, alcuni contratti stipulati successivamente al mese di giugno 2007. Gli ordini miliardari ottenuti dall’esercito di Ankara per la fornitura di 51 elicotteri per un valore di 1,2 miliardi di euro, la fornitura all’Arabia Saudita di 72 aerei Eurofighter, una coproduzione che vede partecipare alcune fra le principali industrie europee e in cui la componente Finmeccanica è di almeno due miliardi di euro e la commessa per gli aerei da trasporto C 27J ottenuta dal Pentagono.
È sufficiente leggere l’elenco di questi ultimi clienti per vedere che la legge 185 che disciplina il commercio delle armi non è rispettata. Ricordiamo che tale legge vieta le vendite ai paesi belligeranti o i cui governi sono responsabili di accertate violazioni delle convenzioni sui diritti umani . E il silenzio del governo su questo non è una novità.