L'Italia invia rinforzi in Afghanistan: più mezzi e uomini
Cinque elicotteri A-129 Mangusta, di cui uno come riserva logistica, 8 veicoli corazzati Dardo, 10 veicoli blindati Lince, 145 militari, tra equipaggi e personale di supporto tecnico e logistico. Sono questi i numeri in cui si traduce «l'esigenza di dotare il nostro contingente di mezzi che possano ampliare le capacità di muoversi e operare in sicurezza anche a grande distanza», ha spiegato lo stesso Parisi. Operativamente, ha detto Parisi, «negli ultimi mesi la condizione media di sicurezza nella regione nel suo complesso non è variata significativamente, ma si è registrato un preoccupante aumento nell'impegno di ordigni esplosivi improvvisati, fatti detonare al passaggio delle pattuglie delle forze di sicurezza afgane e di quelle dell'Isaf». E proprio questo è stato uno dei fattori che ha indotto il governo all'implementazione di nuove misure di protezione.
Raid Nato, uccise 60 persone a Kandahar
Un raid aereo condotto ieri sera dalla Nato nella provincia di Kandahar avrebbe causato la morte di 60 talebani. La notizia arriva dalle autorità di polizia afgane. I bombardamenti hanno interessato tre villaggi della provincia di Kandahar, nei quali truppe di terra sono entrate questa mattina, ha spiegato all'Afp il capo della polizia locale, Esmatullah Alizai. La forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato, però, ha segnalato di non avere per il momento alcuna informazione su quest'operazione aerea. Fra le vittime, comunque, ci sarebbero tre comandanti talebani. La zona di Zahri, ad una trentina di chilometri ad ovest di Kandahar, vecchia roccaforte dei talebani, è stata teatro di numerosi combattimenti tra le forze della Nato ed i talebani dall'inizio della fase di espansione della Nato nel sud del paese, nel luglio 2006.