L'aumento delle spese militari nella Finanziaria
FINANZIARIA: 53 SENATORI, TAGLIARE SPESE MILITARI INIZIATIVA PROMOSSA MARTONE (PRC)- SERVE INVERSIONE TENEDENZA
''Le spese militari in Italia
rischiano di raggiungere livelli insostenibili, non in linea con
quello che e' stato il nostro impegno con elettrici ed elettori
ed alle proposte e istanze promosse dai movimenti sociali e
dalla societa' civile italiana ed internazionale, per un altro
mondo possibile, per una politica per la pace ed il disarmo, per
la cooperazione, la solidarieta' internazionale e la giustizia
economica globale''. E' quanto dichiara il senatore del Prc
Francesco Martone, tra i promotori di un documento al quale
hanno aderito cinquantatre parlamentari del centro sinistra.
Nel documento si ricorda che il programma dell'Unione
prevede iniziative innovative in sostegno alla riduzione delle
spese militari, al rilancio della cooperazione internazionale in
termini quantitativi e qualitativi, il sostegno a politiche di
disarmo e non-proliferazione, al rafforzamento dei meccanismi
di controllo e monitoraggio del commercio di armi, la piena
attuazione della 185/90 che tra l'altro prevede la costituzione
di un fondo per la riconversione dell'industria bellica, il
sostegno a corpi civili di pace.
''Su questo ci siamo impegnati e continueremo a farlo - continua
Martone- e proprio per questo uniamo la nostra voce per chiedere
una netta inversione di tendenza nelle politiche del nostro
Paese, attraverso una serie di misure che possano realmente
marcare il rafforzamento di una politica estera, industriale e
commerciale di pace e prevenzione dei conflitti''.
''Senza che cio' - conclude Martone -vada a discapito del
diritto al lavoro, difatti proprio per questo ho presentato un
Disegno di Legge sulla riconversione dell'industria bellica, che
mi auguro venga presto messo in discussione in commissione. Il
Governo faccia la sua parte, stanziando 50 milioni di euro per
il fondo per la riconversione dell'industria bellica'', conclude
Martone.
FINANZIARIA: SENTINELLI, SQUILIBRIO INACCETTABILE SPESA ARMI
APPELLO A FORUM COOPERAZIONE CONTRO TAGLI ALLO SVILUPPO
Aumentare i fondi destinati alla
spesa militare e ridurre allo stesso tempo le risorse alla
cooperazione ''e' un errore'', ''uno squilibrio inaccettabile
che speriamo possa essere corretto in Parlamento''.
Il vice ministro degli Esteri Patrizia Sentinelli non
nasconde il suo disappunto per i tagli alla cooperazione
previsti nell'ultima versione della Finanziaria e preannuncia
battaglia nelle aule parlamentari.
''Nella bozza eravamo riusciti ad avere un'inversione
significativa, ora ci arrivano notizie sconfortanti di nuovi
tagli. E' un errore che speriamo di poter correggere in
Parlamento'', afferma Sentinelli, introducendo i lavori del
'Forum sulla cooperazione, per la pace e la solidarieta'', che a
dieci anni dal primo vertice mondiale sull'alimentazione fa il
punto su quanto fatto dai paesi ricchi verso quelli piu' poveri.
Solo un mese fa, da Lussemburgo, il vice ministro aveva
annunciato con una certa soddisfazione ''l'inversione di rotta
dell'Italia'' riferendo che la finanziaria 2007 avrebbe
contenuto fondi per 600 milioni di euro, il 75% in piu' di
quanto aveva stanziato il precedente governo. Ora le cose sono
cambiate: il taglio trasversale alla spesa dei ministeri ha
colpito anche la spesa per la cooperazione, imponendo ''un
drastico abbattimento di 48 milioni di euro, pari all'8% del
totale che era stato previsto''.
''E' un taglio pesantissimo - commenta Sentinelli - che deve
essere assolutamente rivisto: altrimenti come potremmo
raggiungere gli obiettivi della lotta alla poverta' che qui
stiamo discutendo? Qui si fanno cose belle, ma poi la
Finanziaria si rivela miope su questo fronte''.
La delusione del vice ministro e' accresciuta dalle notizie
che arrivano dal fronte opposto, quello militare, e che indicano
un aumento della spesa: ''Uno squilibrio inaccettabile''.
La preoccupazione per i tagli ai fondi destinati allo
sviluppo e alla cooperazione e' condivisa da tutto il Forum, che
riunisce a Roma rappresentanti di associazioni, Ong, operatori.
''Siamo preoccupati. Il segnale che era arrivato era di un
governo che voleva invertire la tendenza. Se i tagli saranno
confermati, il segnale di cambiamento sara' piu' debole e piu'
ambiguo'', denuncia Marina Ponti, responsabile europea per l'Onu
della campagna per gli obiettivi del Millennio.
''Mi auguro che l'Italia non si dimentichi che il mondo la
sta guardando. Trovare risorse da destinare allo sviluppo e'
difficile per tutti i paesi'', aggiunge. ''Il paragone tra le
spese militari e quelle destinate alla cooperazione dimostra
pero' che non e' un problema di risorse, quanto di priorita'
politiche''.
L'obiettivo del Millenium prevede che i paesi piu' ricchi
portino entro il 2015 allo 0,7% del Pil gli stanziamenti a
favore dei paesi in via di sviluppo. L'Italia, che si colloca
attorno allo 0,12% (0,23% con la cancellazione del debito), e'
fanalino di coda tra i paesi Ue.
FINANZIARIA: LA MALFA(PRI), PRESERVARE FONDI FORZE ARMATE
I fondi per le forze armate vanno
preservati. Ad affermarlo e' il parlamentare del Pri, Giorgio La
Malfa commentando la richiesta di 53 senatori dell' Unione di
tagliare le spese militari. ''Tutto sommato nella finanziaria
sono state preservate le forza armate italiane dai tagli che
hanno colpito molti altri settori - afferma La Malfa - e questo
lo giudichiamo un fatto positivo in relazione ai gravosi compiti
che hanno le nostre forze armate in Iraq, in Afganistan, in
Libano''
FINANZIARIA. SILVESTRI (VERDI): INACCETTABILE AUMENTO SPESA ARMI
"QUESTO E' IMPAZZIMENTO, PRODI ASCOLTI ED AGISCA".
(DIRE) Roma, 14 nov - "E' inaccettabile il fatto che in una
finanziaria, che chiede a tutti uno sforzo nell'interesse
generale, lo stanziamento per la difesa subisca un'incredibile
impennata al rialzo. E' davvero un impazzimento". Lo sostiene il
senatore del Gruppo Verdi - Pdci Gianpaolo Silvestri.
"Cio' e' addebitabile - prosegue - principalmente al Presidente
della commissione difesa del Senato, De Gregorio, che ha posto
tale aumento come condizione per il suo voto favorevole alla
manovra. Non e' possibile che il programma dell'Unione ed il
chiaro richiamo a Prodi di ben 53 senatori per la riduzione delle
spese per gli armamenti, un qualificante impegno preso con gli
elettori, debbano essere annullati dal verbo di De Gregorio".
"Chiedo - aggiunge Silvestri - che almeno si blocchino gli
acquisti di nuovi armamenti, come la portaerei 'Conte di Cavour'
(quasi un miliardo di euro sistemi d'arma esclusi), dieci nuove
fregate (3,5 miliardi di euro), 121 caccia Eurofighter (oltre 6,5
miliardi di euro): da soli rappresentano l'1 per cento del nostro
Pil".
"Chiedo a Prodi - conclude l'esponente dei Verdi - di
ascoltare ed agire, ricordando che la spesa per armamenti e'
spesa di morte".