ControllArmi

ControllArmi

RSS logo

ARMI, KALASHNIKOV PRODOTTI IN ITALIA SU LICENZA DI MOSCA

La Russia cerca di riavere il controllo sul marchio Kalashnikov
Fonte: Repubblica online - Reuters - 29 aprile 2006


NOTIZIA Repubblica.it

I kalashnikov piu' dei Rolex, piu' delle borse di Louis Vuitton. Sono proprio quei fucili mitragliatori l'oggetto piu' 'taroccato' del mondo, cosi' la Russia ha deciso di riprendere il controllo del marchio e di farlo produrre anche in Italia. Mosca si e' accorta di essere l'unica a non far soldi sull'arma preferita da guerriglieri, terroristi e milizie del Terzo Mondo e ha dichiarato scadute tutte le concessioni date in epoca sovietica ai Paesi alleati. Si calcola che dal 1947 siano stati prodotti piu' di 100 milioni di pezzi kalashnikov, perlopiu' in Paesi dell'ex Patto di Varsavia e altri regimi comunisti, ma anche in nazioni non allineate, come l'India, e occidentali come Israele e Finlandia. "Le 18 licenze concesse dall'Unione Sovietica sono scadute" ha detto Nikolai Shvets, vice presidente del monopolio russo per l'esportazione di armi, "e 11 Paesi hanno cominciato a produrlo senza alcuna autorizzazione". Nonostante la fama sinistra che lo circonda - compare nello stemma nazionale del Mozambico, sul simbolo di Hezbollah e dell'Esercito islamico in Iraq - il Kalashnikov e' una fonte senza fine di profitti. Facile da realizzare, da riparare e da maneggiare, e' usato in 50 nazioni in tantissime varianti, la piu' famosa delle quali e' l'AK47. Senza necessariamente dichiarare guerra ai Paesi che 'taroccano' il fucile mitragliatore la strategia russa, ha detto Shvets, e' piuttosto quella di trovare accordi con fabbricanti stranieri ai quali permettere di produrre il Kalashnikov. "Al momento stiamo per sottoscrivere un contratto con l'Ungheria" ha detto, "ma siamo in contatto con aziende in Italia, Cina e Repubblica Ceca".

NOTIZIA Reuters

MOSCA (Reuters) - La Russia vuole riguadagnare il controllo sulla produzione globale del leggendario Kalashnikov, le serie di fucili d'assalto usati dagli eserciti e dai ribelli di tutto il mondo da decenni. Lo ha riferito ieri un alto funzionario.

Nikolai Shvets, vice capo del monopolio dell'esportazione delle armi Rosorboronexport, ha detto che 11 Paesi producono il fucile senza licenza -- cosa cui la Russia vuol metter fine.

Il fucile, famosissimo a partire dal suo modello originale AK-47 e facilmente riconoscibile per i suoi caratteristici caricatori a forma di banana, è stata l'arma preferita dai guerriglieri dal Vietnam al Venezuela per la sua affidabilità.

Questi fucili sono stati così importanti in alcuni conflitti da finire nello stemma nazionale del Mozambico e nella bandiera del gruppo ribelle degli Hezbollah.

"Tutte le scadenze e gli accordi sulla produzione su licenza dei Kalashnikov, che erano stati forniti a 18 paesi ai tempi dell'Unione Sovietica, sono scaduti", ha detto Shvets all'agenzia di stampa Ria.

"Undici stati hanno iniziato a produrre quest'arma senza averne alcun diritto del tutto".

Secondo alcune stime, ne sono stati prodotti 100 milioni da quando il primo modello di Mikhail Kalashnikov venne fabbricato in serie nel 1947. L'Unione Sovietica consentì ai suoi alleati di produrlo da soli, e una variante viene usata in 50 Paesi in tutto il mondo.

L'industria bellica russa è una delle poche attività manifatturiere nazionali a poter competere alla pari con l'Occidente, e il Cremlino sta cercando di espandere le sue vendite.

Shvets e la Russia potrebbero anche ottenere un brevetto sul fucile negli stati esteri nel tentativo di riottenere il controllo sulla sua proprietà intellettuale, ma hanno preferito raggiungere accordi con i produttori stranieri per consentir loro di produrre i fucili.

Ironicamente, mentre la Russia sta cercando di riguadagnare il controllo sul marchio, lo stesso Mikhail Kalashnikov vi ha rinunciato molto tempo fa e ha cercato altri modi di ottenere denaro dalla sua notorietà mondiale.

L'86enne ha dato il suo nome a ombrelli, coltellini, orologi, supporti per le palline da golf e due diversi tipi di vodka per trarre vantaggio dalla sua fama.

.