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Il ministro Ivariov annuncia alla Nato un piano di ristrutturazione dell'industria militare

Difesa russa, holding in arrivo

Vladimir Sapodzhnikov
Fonte: Il Sole 24 Ore - 11 febbraio 2006


Dopo aver esportato nel 2005 armamenti e tecnica militare per la cifra record di circa sei miliardi di dollari, la Russia lancia la riforma dell'industria per la difesa ex sovietica. Nel nome della riconversione. Come ha dichiarato ieri a margine dell'incontro a Taormina con i ministri della Difesa della Nato il ministro russo Serghej lvanov, Mosca intende costituire delle grosse holding che accanto alla produzione militare possano utilizzare il proprio potenziale tecnico-innovativo anche nella produzione di beni di consumo.
Attualmente gli ordinativi del ministero della Difesa non superano il 20-30% della capacità produttiva de) complesso militare-indu-striale della Russia. Nei Paesi Nato, ha osservato lvanov, «questa
cifra è quasi ottimale, perché la capacità produttiva rimanente è utilizzata per scopi civili. Sfortunatamente, noi non abbiamo la stessa situazione in molte imprese del settore». Per questo le autorità russe hanno deciso di «creare grandi strutture integrate con un doppio sbocco», ha spiegato lvanov.
Una struttura già sperimentata con successo nel settore dei missili lattici e in quello dei sistemi per la difesa antiaerea, dominato dal gruppo Almaz-Antey, che sta esportando (anche in Iran e in Siria) complessi missilistici terra-aria. La prossima tappa prevede la costituzione di un monopolio pubblico per la produzione di aerei da combattimento (Mig e Sukoj), quelli per trasporto civile, ma anche motori e avionica.
Ivanov ha ammesso i problemi strutturali di cui soffre il complesso militar-industriale. Negli ultimi anni è aumentato il numero delle aziende che dichiarano la bancarotta, mentre la cooperazione con i Paesi del cosiddetto "asse del male" non possono non preoccupare Israele e l'Occidente. Il dossier iraniano ha dominato i colloqui bilaterali ira Ivano' e il segretario alla Difesa statunitense. Donald Rumsfeld. Per fu-
gare le preoccupazioni dei partner occidentali riguardo al programma nucleare iraniano, Ivanov ha rinnovato ieri la proposta a Teheran di inviare il proprio uranio in Russia, dove sarà applicato il processo di arricchimento di basso grado, sufficiente a far funzionare le centrali nucleari, ma inadatto per l'uso bellico.
Il vertice di Taormina è stato l'occasione per quello che il segretario della Nato. Jaap de Hoop Scheffer, ha definito «un evento storico». Perché per la prima volta lui, capo dell'Alleanza, è salito su una nave militare della Federazione russa. Ovvero l'incrociatore laoeianñssili Moskva, attraccate a Messina. La nave a giugno parteciperà alla missione Nato Active Endeavour, il pattugliamento del Mediterraneo in chiave di prevenzione del terrorismo. Scheffer e il ministro italiano della Difesa Antonio Martino sono stati accolti a bordo da Ivanov.

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