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Diplomazia e finanza

AgustaWestland atterra in Libia

Joint venture con Gheddafi sugli elicotteri Finmeccanica
Simone Filippetti
Fonte: Il Sole 24 Ore - 12 gennaio 2005


Delle famose "compensazioni" del governo italiano con la Libia si è persa traccia tra le insidiosie sabbie del deserto africano. Ma non ha perso tempo AgustaWestland: così il colonnello Gheddafi in futuro salirà sugli stessi elicotteri di George W Bush. Da tempo lo spinoso capitolo delle riparazioni tra Italia e Tripoli tiene banco tra le diplomazie: anni fa il famoso tè nel deserto in tenda tra l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e lo stesso Gheddafi apri la strada, poi l'anno scorso Silvio Berluseoni aveva cercato di mediare i desiderata delta Libia. Per ora, saranno invece il gruppo italiano e la casa-madre Finmeccanica a sbarcare in Libia, battendo sul tempo le lungaggini delle ambasciate e della politica: i gruppi guidati rispettivamente da Amedeo Caporaletti e da Pierfrancesco Guarguaglini sono la prima industria italiana, escludendo il settore petrolifero, a entrare nel Paese post-embargo eon un progetto di sviluppo. Ma niente a che vedere con il colonialismo voluto dai governi della sinistra storica di Francesco Crispi o della guerra di Giovanni Giolitti. Secondo quanto appreso dal «Sole-24 Ore», è stata costituita una joint-venture italo-libica nell'aeronautica e nei servizi alla tutela del territorio. La società si chiamerà Liatee (Libyan italian advanced technology company): la metà del capitale sarà della compagnia aeronautica di Stato Libyan company for aviation industry, mentre l'altro 50% sarà equamente diviso al 25% tra Finmeccanica e AgustaWestland. E ironia della sorte, sui cieli di Tripoli potranno volare elicotteri prodotti dalla stessa azienda che l'anno scorso ha vinto la commessa per la Casa Bianca. Perché in prospettiva la joint-venture punta anche alla fornitura di velivoli al governo Gheddalì. La mossa del colosso italiano della tecnologia è nata come un'iniziativa autonoma dopo lo sdoganamento della Libia e l'assoluzione per la strage di Loekerbie. Il primo passo di Liatee, che avrà sede a Tripoh, sarà la formazione del personale e l'addestramento di piloti e tecnici. Un aeroporto del-
la capitale sarà riservato alle attività dell'alleanza che costruirà un moderno centro di manutenzione: l'Italia fornirà il know-how e le tecnologie, la Libia parteciperà eon le infra-strutture, impianti e attività di marketing. Oltre all'addestramento, Liatee si occuperà del riammodernamento dei sistemi elettronici civili di traffico aereo e di mettere in efficienza le flotte esistenti.
Quasi del tutto priva di aerei ed elicotteri, tranne residuati dell'epoca sovietica e mezzi lomiti dagli italiani ormai decenni fa, oggi la Libia vede in cima alla lista delle emergenze l'emigrazione clandestina e il pattugliamento delle coste dei confini desertici. Su questo fronte il gruppo italiano ha molto da poter offrire e nel frattempo si pone come interlocutore privilegiato per la tecnologia. L'obiettivo è che in futuro dalla Libia arrivino commesse per nuovi mezzi e sistemi elettronici, ma c'è anche l'auspicio che il Paese possa anche diventare produttore. A Tripoli, in base all'accordo, saranno infatti anche assemblati elicotteri destinati all'export: l'alleanza avrà i diritti per la vendita di velivoli in vari Paesi africani promuovendo così anche I' incicistria locale.

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