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Fondi anche per i Carabinieri, i militari feriti all'estero e le «vittime del dovere»

Salvo il progetto italo-francese delle fregate Fremm

Eu.B.
Fonte: Il Sole 24 Ore - 11 novembre 2005


Dalle fregate militari a un fondo per le esigenze di funzionamento dei Carabinieri, dalle indennità per i militari feriti durante le missioni all'estero a quelle per le vittime del dovere. Sono queste le principali misure chc il maxiemendamento del Governo introduce alla voce Forze armate.
La fetta più cospicua di risorse spetta al progetto italo-francese Fremm. Al programma, che prevede la creazione di 27 fregate militari multi missione (di cui 10 spettanti al nostro Paese), andranno annualmente, a partire dal 2006, 30 milioni di euro per 15 anni. Dal 2007, si aggiungerà un altro stanziamento di 30 milioni, anch'esso per 15 anni. E la stessa dorata avrà lo stanziamento di 75 milioni che partirà nel 2008.
La seconda novità riguarda invece i Carabinieri. Per fare fronte alle «esigenze di funzionamento» dell'Arma, l'Esecutivo inserisce un "bonus" aggiuntivo di 50 milioni. Una scelta che non sembra essere stata accolta quanto meno con freddezza. Per Francesco Palese, portavoce del periodico «Il giornale dei carabinieri», si tratta di «un'elemosina con la quale non si risolve la difficile situazione di un'istituzione in ginocchio per la mancanza di fondi».
Tra le pieghe del maxi-emendamento spunta inoltre un finanziamento di 17 milioni con cui verrà indennizzato il personale di Forze armate e Polizia che è stato colpito da infermità nel corso di una missione all'estero. Di tenore analogo è anche la disposizione che estende alle cosiddette «vittime del dovere» i benefici previsti per chi ha subito un attentato di matrice terroristica o mafiosa. Con un costo preventivato di 10 milioni.
Sempre in tema di sicurezza, durante il Consiglio dei ministri di ieri è stato approvato un decreto legislativo in tema di riforma strutturale delle Forze armate, con il fine esplicito di adeguare gli «assetti dell'Esercito, della Marina e dell' Aeronautica all'evoluzione dello scenario strategico internazionale, attraverso misure di razionalizzazione delle componenti formative, operative, logistiche e territoriali». Una formula ampia, dietro la quale, come dicono i bene informati, dovrebbe celarsi un semplice riassetto organizzativo.

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