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Referendum sul disarmo

Il Brasile decide di non proibire il commerico di armi

Con il 98% dei voti scritunati il NO è al 64%
Fonte: Governo Federale del Brasile - 24 ottobre 2005


Lo spoglio dei voti del referendum sul commercio di armi in brasile è arrivata la 98% durante la nottata, secondo i dati del Tribunale Superiore Elettorale. Il NO si è attestato al 63,88% mentre il SI al 36,12% dei voti validi. I non votanti hanno raggiunto una percentuale del 21,71%.

Il NO ha vinto in tutte le regioni del Paese. IN particolare nella regione Sud il NO raggiunge il 79% circa di voti mentre nella regione Nord si attesta sul 70%. Il peggiore risultato per il NO si è avuto nel Nordeste, dove i favorevoli al commercio di armi hanno totalizzato il 57% dei suffragi. Nel Centro_ovest il NO ha ottenuto il 68% e nel sudest il 60%.

Il NO ha inoltre vinto in tutte le capitali degli stati Federali, con il maggior distacco ottenuto in Porto Alegre (Capitale Rio Grande do Sul) e in Boavista (Roraima). In entrambe le capitali il NO ha superato l80% dei voti, con il Si attestato a percentuali di circa il 10%. In tutti gli stati dove il conteggio è ormai concluso (tra cui Riode Haneiro, Santa Catarin, Goias, Espirito Santo, Amapà) il NO ha vinto senza dubbi la copetizione. Il maggior tasso di astensione si è avuto nello Stato di Acre (29%) ed il minore nello stato di San Paolo (18%).

In precedenza, durante la giornata, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva si era recato al voto alle 11.30 locali nel seggio di Sao Bernardo do Campo (città dove risiede ufficialmente) accompagnato dalla first lady, Marisa Leticia. Lula aveva dichiarato: "Ho votato sì. Ora la parola al popolo,che è sovranò" all'uscita dal seggio.

La Rete Disarmo rimano ovviamente delusa dal risultato del voto, ma non dalla grande prova di democrazia del popolo Brasiliano che, per la prima volta nella storia, ha avuto il coraggio di confrontarsi con un tema così delicato e per certi versi ancora "tabù" in stati che si ritengono più maturi socialmente. La Rete e tutte le organizzaizoni che nel mondo si occupano di limitare il deleterio commerico di armi sono comunque convinte che lo Statuto sul disamro approvato dal Governo Federale Brasiliano sia un passo in avanti fortissimo per il Brasile, ed i frutti continueranno ad arrivare postivi (come già visto in questo primo anno). Non si deve pensare a questo referendum come a d una sconfitta su tutta la linea.

Certo - anche dalle nostre parti... da cui provengono molte armi trovate nelle zone più violente del Brasile - molti produttori di armi leggere si "fregheranno le mani" per aver potuto mantenere aperto un mercato importante e redditizio (sia per la fetta legale che per quella di traffico illegale)

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