Genova. Anche i militari temono i tagli dei fondi
Protestano i sindacati. Per l'Andrea Doria solo un varo simbolico
Alessandra Pieracci
Fonte: La Stampa - 15 ottobre 2005
«Abbiamo deciso con grande sofferenza di bloccare il varo tecnico di questo gioiello perché un'ombra cupa si allunga sul futuro di tante famiglie»: il tradizionale saluto di un rappresentante delle maestranze, il primo a parlare secondo il programma, ha dato voce all'interrogativo che tutti si ponevano ieri mattina, durante la cerimonia di battesimo del cacciatorpediniere (Andrea Doria», alla Fincantieri di Riva Trigoso. Ovvero: questa nave è, sì il segno del rinnovaniento della Marina Militare italiana, ma il futuro sta soprattutto nella realizzazione delle Fremm, le fregate multi missione frutto di un accordo italofrancesco che rischia di saltare, da parte nostra, perchè non ci sono più i finanziamenti. Un applauso ha sottolineato l'intervento, e la questione Fremm è stata affrontata un po' da tutti gli oratori intervenuti alla cerimonia: il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, ll capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Sergio Biraghi, e dall'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.
E da quest'ultimo è arrivato un messaggio confortante quando, rispetto al discorso preparato, ha cambiato un previsto «confidiamo» in un «siamo certi che quanto prima ci sia il definitivo via libera al programma Rinascimento per le 10 fregate multiruolo di nuova generazione».
La certezza sarebbe arrivata dopo la consultazione, avvenuta l'altra sera, tra il ministro per le Attività Produttive, il ministro della Difesa e il ministro del Tesoro. In pratica, come ha spiegato il senatore ds Lorenzo Forcieri, membro della Commissione Difesa del Senato, il sistema di finanziamento dovrebbe essere pluriennale, con stanziamenti di circa 2 miliardi di euro spalmati in 15 anni, che andranno a coprire i mutui accesi dalle industrie.
L'ammiraglio Biraghi ha ricordato come ormai le fregate attualmente in esercizio, quelle della classe Maestrale, siano vicine al limiti d'età previsti per la radiazione, ed è quindi più che mal urgente impostare le prime fregate Fremm dato che ci vorranno almeno cinque anni perché la prima imbarcazione possa diventare operativa. L'ammiraglio Di Paola ha invece sottolineato come il progetto di ristrutturazione delle forze militari italiane, verso una struttura più piccola ma più dinamica, stia andando secondo i programmi alzando molta il livello di competitività delle nostre forze armate rispetto agli altri Paesi più importanti. Intanto, però, l'«Andrea Doria» lascerà Riva Trigoso per i cantieri del Muggiano, nello Spezzino, salo nei prossimi giorni: ieri mattina la chiatta per il trasporto fino al bacino galleggiante è rimasta al suo posto e la nave ha salo simbolicamente percorso un palo di metri sul carrello.
«Battezzato» dalla madrina, Donna Gesine Floridi Doria Pamphilj, erede dell'ammiraglio genovese di cui il cacciatorpediniere porta il nome, la nuova unità della Marina Militare disloca a pieno carico 7050 tonnellate, è lunga 152 metri, larga 20 e viaggerà ad una velocità massima di 29 nodi condotta da un equipaggio di circa 200 uuruini. Sarà datata del sistema missilistico antiaereo Paams, Principal Anti Air Missile System, sviluppato da Italia, Francia e Inghilterra.