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A che punto è la notte

Un altro appello
Maria Luigia Casieri e Peppe Sini
Fonte: Centro di ricerca per la Pace Viterbo - 17 ottobre 2005


Manca una manciata di giorni al 23 ottobre, il giorno in cui la popolazione
brasiliana sara' chiamata al voto in un referendum decisivo per la storia
dell'umanita', il referendum che chiede: "Il commercio delle armi da fuoco
e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?".
Se vogliamo dare una mano alle sorelle e ai fratelli che stanno cercando di
far cessare la strage che ogni anno strappa la vita a quarantamila esseri
umani nel solo Brasile, e a innumerevoli altri ovunque nel mondo, il momento
e' adesso.
Leggendo la stampa brasiliana e ascoltando gli amici brasiliani viene alla
luce che il fronte dei trafficanti di armi, della criminalita' organizzata,
degli squadroni della morte e dei mercanti di morte, sta dispiegando in
questi giorni una sempre piu' percussiva e furente campagna di
disinformazione e manipolazione, forte anche della complicita' di molti
mass-media di larghissima diffusione.
La subdola campagna corruttiva degli assassini e degli imprenditori
dell'assassinio e' efficace e penetrante: fa leva sulla parte peggiore che
alberga nel cuore di ogni essere umano: l'indfferenza per il dolore altrui,
l'egoismo che vuole tutto per se' e la morte per gli altri: stolto egoismo,
che travolge nella sciagura anche chi se ne lascia sedurre.
Ma noi crediamo che il bene puo' vincere, che puo' vincere la verita', che
puo' vincere la giustizia: che l'umanita' puo' vincere. E' successo
raramente nella storia, ma talvolta e' successo. E il 23 ottobre e'
necessario, non per il Brasile soltanto, ma per l'umanita' intera, che vinca
la scelta del disarmo, la scelta di riconoscere ad ogni essere umano il
diritto alla vita, senza del quale ogni altro diritto scompare.
Ma non basta ragionevolmente credere e fortemente sperare, occorre agire.
Occorre che ciascuno di noi faccia quanto e' in suo potere per la causa
comune, la causa di tutti gli esseri umani, la causa buona.
*
Possiamo in questi ultimi giorni fare ancora tutte e tutti la nostra parte.
Anche da qui, dall'Italia, possiamo e dobbiamo dare una mano, e ad esempio
possiamo fare le cose seguenti:

a) scrivere ai mezzi d'informazione italiani ed internazionali affinche'
diano notizia del referendum brasiliano per proibire il commercio delle armi
da fuoco, descrivano la drammatica situazione, prendano posizione per
salvare le vite umane anziche' sopprimerle;

b) chiedere alle istituzioni italiane ed internazionali di esprimere
sostegno alla campagna per il disarmo in corso in Brasile che nel referendum
del 23 ottobre avra' il suo culmine: abbiamo piu' volte pubblicato un
modello di ordine del giorno (e che puo' esserci richiesto scrivendo
all'indirizzo di posta elettronica: nbawac@tin.it ), che puo' essere
riprodotto e inviato a coloro che siedono nei Comuni, le Province, le
Regioni, il Parlamento italiano e quello europeo, e in altre istituzioni
ancora, affinche' venga presentato, votato e adottato in quei consessi
rappresentativi del pubblico interesse, dei diritti di tutti;

c) diffondere l'informazione e la consapevolezza nel nostro paese sul
referendum brasiliano e sul suo significato profondo: che il disarmo e'
possibile oltre che necessario; che e' nelle mani dei popoli della terra il
potere di farla finita con le armi e le uccisioni; che la forza della
democrazia (che consiste, come scrisse una volta Guido Calogero, nel contare
le teste anziche' romperle) puo' sconfiggere la violenza delle armi.
Diffondere l'informazione e' possibile anche dal basso e senza deleghe:
ognuno puo' parlare e scrivere ad amici, parenti, colleghi, conoscenti, ed
anche alle organizzazioni ed associazioni di cui fa parte;

d) scrivere ai nostri amici in Brasile impegnati in questa ultima settimana
di passione affinche' vinca il si' al disarmo e alla vita: scrivere loro che
siamo loro vicini, con la mente e con il cuore, con lo sguardo e con la
voce; che il loro sentire e' anche il nostro; e che sappiamo che il futuro
dei brasiliani e' il futuro dell'umanita' intera.
Segnaliamo qui di seguito per l'ennesima una serie di indirizzi di
movimenti, chiese, sindacati, associazioni, e ad essi aggiungiamo anche gli
indirizzi di deputati e deputate, senatori e senatrici del parlamento
brasiliano, impegnati per il si' al disarmo, alla vita, alla pace,
all'umanita'. Ciascuno di noi scriva loro una lettera, faccia giungere loro
un aiuto.

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