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Dcn e Thales possono partire senza Fincantieri e Finmeccanica

Le fregate italofrancesi? Parigi va da sola

E i sindacati protestano: blocco per l'Andrea Doria. Palazzo Chigi li convoca
Giovanni Stringa
Fonte: Corriere della Sera - 14 ottobre 2005


La Francia non aspetta. E sulle 27 fregate supertecnologiche Fremm è pronta a voltare le spalle ai soci italiani. In ballo ci sono 11 miliardi di commesse. Che l'Italia sembra mettere a rischio. Già c'era stato il rinvio della firma dell'accordo tra il ministro della Difesa Antonio Martino, presentatosi a Parigi senza fondi, e il suo omologo francese Michèle Alliot-Marie. Poi erano arrivate le dichiarazioni dello stesso Martino, per cui la questione dei finanziamenti italiani, depennati nell'ultima finanziaria, "ancora non si è risolta e non so se si risolverà". Si era persino parlato di una Fincantieri, protagonista italiana del progetto insieme a Finmeccanica, disponibile a versare la prima tranche di 400 milioni necessari a dare
il via alla commessa. Troppi elementi di incertezza.
E così secondo Le Figaro, i partner francesi della commessa, Dcn e Thales, si sarebbero decisi a esaminare la possibilità di far partire da soli il progetto. Per il quotidiano parigino il rinvio dell'intesa francoitaliana «non rimette in questione il programma» ma aumenta i rischi di ritardi: il via ufficiale di Roma e Parigi non arriverebbe prima di metà novembre. Da qui la mossa tutta francese di Dcn e Thales, che sarebbero comunque disponibili a lavorare da subito con Fincantieri e Finmeccanica, anche se da parte italiana non fossero ancora stati sbloccati i fondi.
Di sicuro però la situazione poco chiara ha fatto sì che iniziassero le mobilitazioni dei sindacati. A cominciare dai lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, vicino a Sestri Levante,
che per protesta hanno deciso di rinviare la traslazione della nuova fregata Andrea Doria, prevista per oggi. Il blocco dovrebbe continuare fino a quando non si avranno certezze sugli stanziamenti. E il prossimo appuntamento è il 26 ottobre, quando i sindacati incontreranno il governo a Palazzo Chigi. Attendo una schiarita sui fondi.

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