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Il riposizionamento della società nel settore Difesa migliora le previsioni 2005. Fatturato su dei 21%, commesse del 71%

Elsag, balzano ricavi e ordini in vendita due rami d'azienda

Vincenzo Zanni è alla guida della Elsag dallo scorso gennaio
Luigi Leone
Fonte: Il Secolo XIX - 09 ottobre 2005


Ricavi in crescita del 21%, a 473 milioni contro i 391 del 2004, e ordinativi che balzano addirittura del 71%, raggiungendo i 651,5 milioni (381,7 nello scorso esercizio). Sono i risultati di Elsag attesi nel 2005 dopo che la controllante Finmeccanica ne ha rimodulato la missione, concentrandola nei settori della "security" e della logistica militare, più affini al "core business" della casa madre, focalizzata su aerospazio & difesa. A snocciolare le cifre è l'amministratore delegato dell'azienda, Vincenzo Zanni, che insieme ai due direttori generali, Claudio Chierici e Carlo Gualdaroni incontra la stampa per illustrare le celebrazioni del centenario, che cade proprio in questi giorni.
Ma è soprattutto il "cambio di pelle" dell'Elsag a tenere banco. Zanni, che con gli altri componenti del management è alla guida della società dallo scorso mese di gennaio, parla di «risultati confortanti», confermando, peraltro, che alle porte c'è un'ulteriore tappa di ristrutturazione che porterà alla dismissione di almeno due rami d'azienda: quello dei servizi documentali, che si occupa della trasformazione in "file" elettronici della documentazione cartacea, e i servizi alle banche. Il numero uno della società, però, assicura: «Non sarà lasciato a terra nulla e nessuno, questo posso dirlo con certezza». E spiega: «La scelta del partner compratore, che sia totale o parziale, è assolutamente scrupolosa e avviene avendo attenzione a ottenere le più assolute garanzie in termini di occupazione, di salvaguardia del patrimonio tecnologico e alla luce di piani industriali rivolti alla valorizzazione e allo sviluppo degli "asset". Questo è un lavoro di cui si sta occupando l'azionista e si può star sicuri che non ci saranno retrocessioni nelle prospettive dei rami d'azienda interessati». Rimarrà in Elsag, invece, la parte progettuale dei servizi documentali, perché «si tratta di un "asset" che è nel dna di questa azienda».
Andrà a compimento, dunque, il cammino intrapreso nei mesi scorsi, con la cessione Consuldata, Elsag Solution, Ales e Backoffice, attività rilevate dai partner che ne condividevano proprietà e gestione. Sulle decisioni finali, tuttavia, peseranno le valutazioni, già avviate, che scaturiscono dall'acquisizione di Datamat da parte di Finmeccanica. Quella appena entrata nel perimetro della holding è un'azienda che porta in dote un'ampia possibilità di sinergie nella "security" e nella difesa, ma anche nel Civile, in particolare i servizi alle banche: «Noi partiamo dal presupposto - rileva Zanni - che sia opportuno non distogliere risorse e attenzione dalla nostra missione principale, ma se emergesse la possibilità di avere forti ritorni unendo le forze con Dataniat pure in settori "non core" è chiaro che le decisioni potrebbero essere diverse».
Un approccio laico, insomma, al problema che terrà banco nelle prossime settimane, ma che in controluce permette di cogliere una rinnovata vitalità dell'azienda, Carlo Gualdaroni, anzi, qualcosa si lascia sfuggire, quando afferma: «Abbiamo trovato un'azienda davvero ottima, con capacità che però il mercato non conosceva abbastanza. Ora stiamo spingendo sull'acceleratore e puntiamo moltissimo sull'internazionalizzazione, confortati dal fatto che ovunque ci siamo presentati con i nostri prodotti abbiamo ottenuto significativi successi». Sulle due sponde dell'Atlantico e nell'Europa dell'Est, in particolare, Elsag comincia ad avviare una penetrazione che, osserva Gualdaroni, «sono certo proseguirà anche con le nostre offerte nei settori della "security" e della logistica militare».
Non a caso dei 3.200 dipendenti attuali, metà dei quali basati a Genova e l'altra metà dislocati nel resto d'Italia, una decina fanno capo a un ufficio in Romania e altrettanti negli Stati Uniti. In questi due Paesi Elsag è presente come azionista in alcune società, mentre in altre realtà quali Turchia, Svizzera, Egitto, Sud Africa, Corea, Singapore e Russia sono state allacciate solide relazioni con dei partner locali. L'attenzione verso l'estero è testimoniata anche dalla nascita di una divisione "Export", alla quale è affidato il compito di proporre l'intera offerta Elsag fuori dai confini nazionali. L'obiettivo è preciso: raffozare le posizioni nei Paesi considerati ad alto contenuto strategico per la dimensione dei loro mercati (Usa e Russia) e in quelli che mostrano una particolare necessità di soluzioni ad alto contenuto tecnologico, in particolare nel campo della sicurezza (Nord Africa, Medio Oriente, Far East).

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