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Monsignor Joao Oneres Marchiori è vescovo di Lages, Santa Catarina, Brasile

Se vuoi la Pace costruisci la solidarietà

SI al referendum, SI al disarmo, SI alla vita
Fonte: La Nonviolenza è in Cammino - 07 ottobre 2005


Ringraziamo di tutto cuore monsignor Joao Oneres Marchiori per questa lettera.

Tutto il Brasile si sta mobilitando per partecipare al referendum che chiede: "Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?".
Questo referendum sara' senza dubbio un evento storico per il Brasile e una novita' molto importante nella vita delle societa' democratiche. Un impegno cosi' importante per la vita delle persone e della societa' sara' deciso per mezzo della democrazia diretta. Ogni cittadino ed ogni cittadina saranno chiamati a manifestare la loro opinione.
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Leggiamo nel Vangelo di Matteo: "Beati i costruttori di pace, perche' saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5, 9). E' necessario costruire la pace. Il popolo brasiliano ne ha coscienza poiche' soffre terribilmente a causa della violenza.
Il Brasile detiene nel mondo il triste primato del piu' alto numero di persone uccise da armi da fuoco, come attesta l'Organizzazione delle Nazioni Unite. Ogni dieci uccisioni che si verificano in Brasile, otto sono provocate dall'uso di armi da fuoco. In Brasile vive solo il 2,8% della popolazione mondiale, ma l'8% degli omicidi commessi con armi da fuoco di tutto il pianeta avvengono qui. In Brasile si muore piu' per armi da fuoco che per incidenti stradali. Ogni anno in Brasile 38.000 persone vengono uccise da armi da fuoco: un numero di morti piu' elevato di quello dei paesi in cui sono in corso conflitti armati. Una media di una uccisione ogni dodici minuti.
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Senza dubbio questi dati dimostrano quanto grandi siano le dimensioni del problema. Proprio per questo l'indizione di un referendum su questo argomento ha richiamato l'attenzione di molte persone, di istituzioni e soggetti collettivi, di varie organizzazioni della societa' civile. In Brasile esiste gia' uno Statuto per il disarmo, in vigore dal 23 dicembre 2003: esso intende esercitare un controllo sulla domanda, per limitare la ricerca di armi da parte delle persone; prevede un controllo sull'offerta,
per limitare l'immissione di armi sul mercato; e un controllo sulla detenzione, mirando a diminuire la quantita' di armi a disposizione della popolazione.
Naturalmente esiste anche una forte opposizione a questo referendum: vi e' infatti chi suggerisce di votare no alla proibizione del commercio delle armi. Sono molteplici gli argomenti addotti a tal fine: la necessita' delle armi per autodifesa e per la difesa dei patrimoni; il fatto che i criminali sono gia' armati; il bisogno di essere armati per farsi rispettare, eccetera. Ma io penso che se vogliamo costruire una societa' di pace, dobbiamo togliere le armi dalla circolazione, e questo aiutera' anche a disarmare i criminali.
E' ovvio che il disarmo non bastera' a risolvere del tutto il problema della violenza e del crimine, ma sicuramente il disarmo aiutera' a far diminuire la violenza: il fatto che una persona sia senza armi e' sempre un ostacolo alla commissione di crimini.
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Per questo siamo tutti invitati a votare si' il prossimo 23 ottobre. L'antico detto "se vuoi la pace, prepara la guerra" non vale piu'. Io direi piuttosto: "se vuoi la pace, costruisci la solidarieta'".
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Vedo che il quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" si e' unito a noi brasiliani per il si' al referendum. Questo ci da' forza e dimostra che siamo in cammino sulla giusta strada. Come brasiliano (discendente da un italiano, di Belvedere di Tezze) vi sono molto grato del vostro sostegno: la solidarieta' e' la nostra migliore difesa.

Monsignor Joao Oneres Marchiori
vescovo di Lages, Santa Catarina, Brasile

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