Turchia - Martino ad Ankara per l'Alenia
Piazzista d'armi
Luciano Bertozzi
Fonte: Il Manifesto - 29 settembre 2005
II ministro della difesa Antonio Martino ha partecipato all'inaugurazione di Idef 2005, la fiera delle armi di Ankara dove oltre quattrocento società di una cinquantina di Paesi espongono il fior fiore della produzione militare. Come l'aereo Eurofighter, realizzato da um consorzio multinazionale italo-spagnolo-franco-inglese che in Turchia vede in posizione di maggiore responsabilità Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica).
La presenza del ministro non è casuale: infatti è iniziata la trattativa, riferiscono le agenzie, per la vendita di un certo numero di questi velivoli all'aeronautica turca: una commessa del valore di 7,5 miliardi di dollari. Il gruppo Finmeccanica, fra i primi dieci produttori mondiali di armi - 10 miliardi di euro di fatturato nel solo settore della difesa - che ha quale azionista di riferimento il ministero dell'economia, è presente in forze alla fiera turca.
Ankara è uno dei principali clienti delle armi made in Italy. Nel 2004 la Turchia ha firmato nuovi contratti, secondo dati governativi italiani, per quasi 50 milioni di euro. All'inizio del 2005 Finmeccanica ha vinto un contratto da 180 milioni di euro per la fornitura di dieci aerei antisommergibile. Inoltre Agusta-Westland, la prima società elicotteristica mondiale è in lizza per un ricco contratto e ci sono buone speranze anche per vendere l'aereo addestratore M 311. La Turchia è un ambito terreno per gli industriali delle armi, soprattutto Usa. Nel periodo 2000-2004 Ankara è stato il quinto acquirente mondiale, secondo l'istituto svedese Sipri, con più di tre miliardi di dollari. Ciò ne fa uno dei più potenti eserciti della Nato. La Turchia però resta lontana dagli standard europei sulla tutela delle libertà fondamentali, ed è il Paese più condannato dalla Corte Europea dei Diritti Umani. Inoltre il Kongra-Gel (ex Pkk) ha ripreso la lotta armata. Tale contesto non dovrebbe consentire, in base alla legge 185 che disciplina il commercio delle armi italiane, le esportazioni ad Ankara. Ma il Governo Berlusconi ha modificato tale legge, allentandone i vincoli.