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Energia e trasporti ai centro di un possibile valzer di alleanze. Il ministro: «Un piano per lo sviluppo delle aziende»

Il "civile" resta in Finmeccanica

Ieri vertice Scajola-Guarguaglini, l'annuncio a Genova ai primi di novembre
Luigi Leone
Fonte: Il Secolo XIX - 21 settembre 2005


Ora l'indicazione è precisa: le. aziende civili di Finmeccanca, in gran parte concentrate nel polo di Genova, resteranno in,.. Firimeccanica. La conferma viene dalla indiscrezioni filtrate dopo un "vertice-blitz" fra il ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, e il numero uno del gruppo aerospazìo & difesa, Pier Francesco Guarguaglinì. L'esponente di governo vede il topmanager a Noia, in provincia dì Napoli, durante una visita allo stabilimento di Alenia Aeronautica. Un conciliabolo breve, ìn una saletta riservata che li mette al riparo da occhi e orecchie indiscreti, durante il quale vengono sommariamente esaminati i temi più caldi sul tappeto. Compresa la sorte di Ansaldo Energia e della divisione Trasporti di Finmeccanica, da due anni in predicato di essere trasferite a Fintecna, eventualmente per dar vita con Fincantieri a un nuovo raggruppamento industriale.
Su questo punto punto, secondo quanto risulta al "Secolo XIX', la richiesta più pressante di Guaruaglini è quella di ottenere chiarezza in modo definitivo, con un pronunciamento formale del governo, che attraverso il Tesoro è azionista di riferimento di Finmeccanica e proprietario al 100% della società guidata da Maurizio Prato. Sulla scorta di precedenti abboccamenti e di quelli che seguiranno - Scajola stesso ha detto che incontrerà Guarguaglini anche neì prossimi giorni - la decisione appare ormai scontata: gli 'asset" civili rimarranno nel perimetro della holding di Piazza Monte Grappa
L'annuncio dovrebbero darlo congiuntamente il ministro e il top-manager durante una visita in calendario ai primi del prossimo novembre. Intercettato, telefonicamente all'uscita da un convegno svoltosi al Teatro San Carlo di Napoli, Scajola non conferma le indiscrezioni trapelate, limitandosi a osservare che «il governo e Finmeccanica sono impegnati da mesi a lavorare per assicurare adeguato sviluppo alle aziende, che costituiscono un grande patrimonio industriale, occupazionale e tecnologico», Soprattutto quest'ultimo aspetto sta molto a cuore a Scajola, il quale non casualmente ricorda che «recentemente abbiamo presentato un piano grazie al quale si traccia la strada sulla quale il Paese dovrà muoversi per costruire il rilancio dell'industria. In questo quadro - è la tesi dei ministro - acquisisce particolare importanza la tecnologia italiana, che ha una grande tradizione e dev'essere maggiormente esportata nei mondo. Il nostro dovere è quindi quello di incentivare tutto ciò che può consentire al made in Italy" dì essere cornpetitivo sui mercati internazionali».
Musica per le orecchie di Guarguaglini, alla testa di un gruppo che investe ii 16% dei ricavi in ricerca e che anche a Genova ha laboratori dai quali escono prodotti di altissima innovazione, Nel settore del trasporti e del segnalamento ferroviario, ad esempio, per i quali manifesta un crescente interesse la francese Alstom, verso la quale, peraltro, lo stesso Guarguaglini esprime «grande attenzione». Scajola chiarisce che l'argomento «non figura all'ordine del giorno» del prossimo vertice fra Silvio Berlusconi e
Jacques Chirac, in programma il 4 ottobre, puntualizzando, però, che «tutti gli argomenti della possibile collaborazione industriale fra Italia e Francia saranno in qualche moda presi in esame».
E quella delle alleanze appare la strategia su cui Finmeccanica, con it sostegno del governo, si muoverà nei prossimi mesi, cercando di dare agli "asset" non militari dei partner finanziari e industriali con i quali avviare un percorso condiviso sul difficile terreno della competizione internazionale. Se Alstom appare l'opzione principale per i trasporti, in particolare Ansaldo Breda (Signal, invece, è in via di
quotazione in Borsa e comunque può far da sola), per Ansaldo Energia la perlustrazione avviene, a tutto campo, ancorché continui a pesare il tegame storico con Siemens, nonostante il divorzio sulle tecnologie per le turbo-gas. Par di capire, tuttavia, che non ci sono nè fretta od emergenze. «i risultati positivi di aziende tricolori sono sotto gli occhi di tutti» afferma Scajola, lasciando intuire che le scelte potranno essere compiute senza andare a negoziati in posizioni di debolezza rispetto ai potenziali alleati.

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