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I DS Alto Adige per il referendum Brasiliano

Fonte: Comunicato Stampa DS Alto Adige - 03 settembre 2005


Se ne parla pochissimo in Europa, ma il 23 ottobre i brasiliani saranno chiamati a pronunciarsi su un quesito referendario molto semplice: «Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?». «Sì» dicono i movimenti di base, le organizzazioni non governative, le associazioni per la pace e per i diritti dell'uomo, le comunità di base ed il presidente brasiliano Lula. «No!» affermano invece le fabbriche di armi, i gruppi di potere, i ricchi proprietari terrieri, l‚oligarchia politica. Il «Sì» possiede pochi mezzi, poche risorse. Il «No» possiede grandi capitali, ha in mano i grandi mezzi di comunicazione,
- Nella decade 1990-2000, le armi da fuoco hanno causato quasi 266.000 morti
- Il Brasile risponde per il 3% della popolazione mondiale, ma per l'8% delle morti per armi da fuoco.
- è l'unico paese non è in guerra in cui si muore più per armi (30,1%) che per incidenti stradali (25,9%)
- Le armi da fuoco sono la prima delle cause di morte di giovani in Brasile.
I Democratici di Sinistra dell‚Alto Adige si schierano con il «Sì», in difesa della vita e contro l‚idea di una società da „Far west‰ basata sulla giustizia provata e sulle armi da fuoco. Ci sono in Brasile quasi 18 milioni di armi da fuoco in circolazione. Possedere armi per difendersi dalla violenza non è una risposta, chi ha un‚arma in casa ha infatti il 57% in più di possibilità di essere assassinato rispetto a chi non ne ha.
Chi si batte per il «Sì» guarda la situazione con gli occhi delle vittime, fa il bilancio degli ammazzati nell'ultimo anno, controlla le cifre spaventose di una carneficina che si consuma nella quasi totale impunità.
I DS esprimono perciò la loro vicinanza per la causa del «Sì» e si impegnano a sensibilizzare l‚opinione pubblica, i propri amici ed i militanti a sostenere l‚impegno per una società più sicura, una società senza armi.

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