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Brasile: referendum sulle armi, inchiesta del Folha

Fonte: Unimondo - 27 agosto 2005


Il 23 ottobre i brasiliani saranno chiamati a pronunciarsi in un referendum molto semplice, ma di grande rilievo: «Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?». Per il "si" sono schierati i movimenti di base, le organizzazioni non governative, le associazioni per la pace e per i diritti dell'uomo, le comunità di base. "No" - affermano invece le fabbriche di armi, i gruppi di potere, i ricchi proprietari terrieri, l'oligarchia politica, l'opposizione al presidente Lula. Una recente inchiesta del Folha di Sao Paulo (uno dei giornali di maggior tiratura e il portavoce della elite brasiliana di destra) effettuata su un campione di 2.110 persone che ha posto la stessa domanda del Referendum ha riscontrato che l'80% dei Brasiliani oggi risponde SI, il 17% si esprime per il NO, il 3% non risponde, mentre ben il 24% degli intervistati non è a conoscenza del referendum. La "battaglia" è aperta, dunque, e l'opposizione dei gruppi di potere è forte.

Il primo passo per arrivare al Referendum è stata l'approvazione dello "Statuto per il disarmo" è stata la legge Nº10.826, del 22 dicembre 2003 (Governo Lula) che è entrata in vigore dopo la firma del Presidente Luiz Inàcio Lula da Silva e pubblicata nel Diario Ufficiale il 23 dicembre 2003. Il decreto che la regola, n. 5.123 del 01/07/2004, è stato pubblicato il 02/07/2004, data in cui entrò in vigore. Questo decreto pone regole più ferree alla circolazione di armi, accessori e munizioni e aumenta di forma rigida il controllo, vendita e esportazione.

Il secondo passo è stato il disarmo volontario, che rappresenta un precedente importante. Il 15/07/2004 è stata lanciata una campagna per la consegna volontaria di armi da fuoco. Prevista, all’inizio, per durare sei mesi, il successo della campagna (più di 400.000 armi sono già state consegnate) è stato tale che si è prorogato il periodo fino al 23/10/2005, data del referendum. Il cittadino che consegna la sua arma in posti prestabiliti (polizia federale, chiese, sindacati...) non deve spiegare nulla (se era roba rubata, o comprata, o illegale...) e riceve fino a 300 Real come compenso.

Il terzo passo è stato l'indizione del Referendum. Il Decreto Legge che stabilisce il Referendum e la domanda è stato approvato dalla Camera Federale il 06/07/2005. Votano i cittadini tra i 18 e 70 anni (obbligatorio). Tra i 16 e 18 anni e oltre i 70, è facoltativo. Il quesito che il referendum pone è il seguente: «Il commercio di armi da fuoco e munizioni deve essere proibito nel Brasile?». Nell’urna elettronica il N. 01 è per il NO; Il N. 02 per il SI. La data del referendum è il 23 di ottobre di 2005. Le conseguenze: se vince il SI il commercio indicato sarà proibito. Se vince il no, continueranno in vigore tutte le restrizioni sul porto d’armi previste nello Statuto per il Disarmo.

Il relatore della Commissione è stato il deputato Federale Luis Eduardo Greenhalgh, del PT (Partito dei Lavoratori) di São Paulo, Presidente della Commissione di Costituzione e Giustizia della Camera. Nella Rivista N. 07 del CONASEMS, Commissione Nazionale dei Segretari Municipali della Salute, egli ricorda l’origine dell’attuale legge del Referendum: "A metà 2004 il Presidente della Camera Joâo Paulo Cunha, del PT, e il Presidente del Senato, Josè Sarney, del PMDB, crearono una Commissione Mista per analizzare tutti i progetti di legge passati in Camera e Senato, che trattavano dell’uso e della regolamentazione delle armi da fuoco in Brasile. Il Relatore della Commisione fui io, come Presidente della Commissione per la Costituzione e Giustizia della Camera. In soli 15 giorni fu necessario analizzare 70 (settanta) progetti di legge in tramitazione, alcuni dal 1988".

Chi è il Deputato L. E. Greenhalgh? Fin dagli anni Sessata , avvocato, difese un grande numero di prigionieri polítici durante la dittatura militare, affrontando per questo, persecuzioni e minacce di ogni tipo. Dal 1974 nel MDB Movimento Democratico Brasiliano, il partito non governativo ‘concesso’ dai militari) fino al 1979. Nel PT dall’80 (uno dei fondatori). Eletto per le legislature, sempre nel PT, 87-91; 95-99; 03-07. E-mail: dep.luizeduardogreenhalgh@camara.gov.br

Due fronti parlamentari sono stati creati in vista del Referendum con orario elettorale gratuito dal 01 al 23 ottobre. Uno ha come leader i deputati Renan Calheiros e Raul Jungmann che sono a favore della proibizione della vendita e distribuzione di armi. É il Fronte per un Brasile senz'armi con 22 parlamentari (6 di sinistra, 10 di centro e 6 di destra). Un secondo con i deputati Alberto Fraga e Luiz Antônio Flery Filho, che difenderà lo status quo, con la vendita del commercio di armi e munizioni. É il Fronte Parlamentare per il diritto alla legittima difesa, con 14 parlamentari (5 di centro e 9 di destra).

Alcuni dati Statistici:

Fonti: Iser (Instituto de Estudos da Religião), Viva Rio e Small Arms Survey, Desarme, Datasus (Banco de dados do Sistema ùnico de Saùde), DefNet, (Banco de dados On Line de Pessoas com Deficiência), DFAE-PCRJ (Divisão de Fiscalização de Armas e Explosivos do Rio de Janeiro); UNESCO.

DATI GENERALI:
- Ci sono in Brasile quasi 18 milioni di armi da fuoco in circolazione. Più della metà non hanno registro regolare.
- Nella decade 1990-2000, le armi da fuoco hanno causato quasi 266.000 (duecento e sessatasei mila) morti che è il 24% di tutte le morti causate da cause esterne (non naturali)
- Il Brasile risponde per 3% della popolazione mondiale, ma per l’8% delle morti per armi da fuoco.
- è l’unico paese che non è in guerra in cui si muore più per armi (30,1% delle cause non naturali) che per incidenti stradali (25,9%)

Nel 2004:
- 38.000 (trent’otto mila) persone sono state uccise da armi da fuoco: una persona ad ogni 15 minuti.
- Nel 2004, 40,8% delle lesioni della medulla di pazienti che cercano i centri di riabilitazione negli stati di São Paulo, Minas Gerais, Rio Grande do Sul e Pernambuco furono per causa di armi da fuoco.
- Nel gruppo dei pazienti tra 12 e 18 anni, le armi rappresentano 61% dei casi di lesioni medullari.

Giovani:

- Le armi da fuoco sono la prima delle cause di morte di giovani in Brasile
- Ogni giorno tre bambini sono feriti da pallottole in Brasile; due per un tiro accidentale (involontario)
- Nell’80, 30% delle morti di giovani, sono state uccisioni in Brasile; nel 2002 questa percentuale è saltata a 54,5%
- Dal 1993 al 2002 gli omicidi tra i giovani tra i 15 e 24 anni sono cresciuti l’88,6% a una velocità di 5,5% all’anno
- Le morti tra i giovani dai 15 ai 28 anni continua inalterata (110 omicidi a ogni 100.000 abitanti/anno) nonostante che le morti per la campagna del disarmamento volontario siano diminuite del 7% in Brasile.

Le Donne:
- Le armi da fuoco sono responsabili per il 57,7% delle morti violente tra le donne nella fascia etaria di 10 a 19 anni, 54% nella fascia tra i 20 e 29 anni e 49,9% tra i 40 e i 49.

Armi in casa::
- Una persona con arma in casa ha 57% più possibilità di esere assassinata che una persona che non ha armi in casa.
- Il 38% delle lesioni di armi da fuoco sono provocate da persone conosciute, amici o familiari. E, nella zona sud di São Paulo, in 46% degli omicidi la vittima e l’autore si conoscevano.
- Per ogni tre persone ospitalizzate per ferimenti di arma da fuoco, una è per incidente involontàrio.
- Al giorno, muoiono in media quattro Brasiliani per suicidio con armi da fuoco. Lo stato del Rio Grande del Sud, occupa il secondo posto.

Per disarmare i banditi:
- A Rio de Janeiro, tra il 1994 e il 2003 del totale di armi da fuoco che la polizia ha sequestrato (recuperato?) 80% sono pistole. 30% di queste hanno il registro legale, cioè, sono state rubate da banditi da quelli che le avevano in casa, registrate legalmente.
- Nello stato di Sao Paulo, ogni anno, 11.000 (undici mila) armi legalizzate, sono rubate e passano nelle mani di banditi.
- In tutto il Brasile, solo nel 2003, sono state rubate 40.000 (quaranta mila) armi legalizzate.

Cosa costano le armi alla Sanità pubblica:
- Nel 2002, la Sanità Pubblica ha speso tra i 130 (cento e trenta) e 140 milioni di Reali (tra i 45 e 55 milioni di Euro) per curare feriti da armi da fuoco.

Risultati della campagna per il disarmamento volontario::
- Il 29 di luglio del 2005 la Campagna per il Disarmo Volontario, aveva raccolto e ritirato dalla circolazione 400.000 (quattrocento mila) armi.
- Nello stato del Paranà questa campagna ha ridotto del 20% il numero degli omicidi e del 34% gli attendimenti per arma da fuoco (negli ospedali). Solo nella città di Maringà il numero di assassinii con arma da fuoco è sceso del 30%.
- Nello stato di Sao Paulo il numero degli omicidi è caduto del 18,5% e la quantità di armi in circolazione, del 24%.
- Secondo la Polizia Federale, in Brasile, c’è stata una diminuzione del numero di armi legalizzate, rubate: da 40.000 nel 2003 a 15.000 nel 2004.
- Confrontando i primi sette mesi del 2004 con i primi sette mesi in cui era in vigore la Campagna (agosto 2004 a febbraio di 2005), le statistiche mostrano che c’è stata una riduzioni di ricoveri ospedalieri. Nella città di Rio de Janeiro la riduzione è stata del 10,5% (da 180 a 160/mese) e, a Sao Paulo, di 7% (da 475 a 442/mese).

L'Inchiesta del Folha
Pubblicata dalla Folha di Sao Paulo il 21.07.2005 (è uno dei giornali di maggior tiratura e, oggi, apertamente il portavoce della elite brasiliana - di destra).
L’inchiesta è stata realizzata dalla DATAFolha in 134 Municipi e si basa su un campione di 2.110 persone. La domanda posta è stata la stessa del Referendum: “Il commercio delle armi da fuoco e munizioni deve essere probito in Brasile?”
- 80% dei Brasiliani hanno risposto SI
- 17% votarono NO
- 3% non hanno risposto
- il 24% degli intervistati non sapevano del Referendum

Genere
Sono contro la vendita di armi da fuoco: 85% delle donne e 75% degli uomini

Regioni
Sono contro la vendita di armi da fuoco: nel Nordest, 84% e, nel Sud, 71%

Livello di scolarità:
Sono a favore della vendita di armi da fuoco: fino alla terza mèdia 16%; fino a prima dell’università 17%; Universitari 22%.

Note:
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