Alenia vola in Nigeria

Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica) ha firmato, nei giorni scorsi, un contratto da 60 milioni di euro con la Nigeria, per l’ammodernamento e la logistica degli aerei da trasporto G-222. Lo rende noto un comunicato della Finmeccanica, divenuta una delle principali industrie militari a livello mondiale e che ha il Ministero dell’Economia quale azionista di riferimento.

La società italiana si occuperà della formazione tecnica del personale nigeriano (piloti, tecnici, ingegneri, ecc.). Alenia realizzerà anche nuove infrastrutture (fra cui un hangar), fornendo tutte le attrezzature, i ricambi e gli equipaggiamenti per la messa in piena efficienza dei 5 G–222. Inoltre, all’aviazione nigeriana sarà consegnato un altro G-222 di seconda mano.

Il G8 scozzese ha affermato la volontà di abbattere il debito dei paesi più poveri, fra cui la Nigeria. In Nigeria opera una guerriglia che recentemente ha denunciato l’utilizzo di elicotteri ENI/AGIP in operazioni militari contro di loro, cosa peraltro smentita dal Governo italiano. Nel paese africano che galleggia su un mare di petrolio, i diritti umani sono un optional.

Ricordiamo che dieci anni fa fu impiccato Ken Saro Wiwa, leader del popolo Ogoni, che ha visto distrutto l’habitat naturale del delta del Niger dalle multinazionali del petrolio che hanno reso la vita impossibile agli indigeni. Dall’indipendenza ad oggi la Nigeria ha incassato per il greggio addirittura 300 miliardi di dollari, ma nonostante questo flusso enorme di denaro la popolazione nigeriana rimane fra le più povere del mondo.

Sarebbe interessante sapere se il contratto è compatibile con la legge 185 del 1990 che vieta le vendite di armi ai paesi beneficiari della cooperazione italiana allo sviluppo con spese militari eccessive.