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Il quotidiano inglese dedicava ieri un'intera pagina alle prospettive della società

Finmeccanica? Per il Financial Times è l'astro nascente della difesa europea

Fonte: Secolo d'Italia - 25 agosto 2005


«Come ha fatto una gruppo del settore della difesa e dell'aerospazio, dato per perdente fino a un anno fa, a diventare improvvisamente il maggior fornitore delle componenti elettroniche più avanzate dell'Eurofighter?». A chiederselo è il Financial Times, in un ampio servizio (una pagina intera) dedicato a Finmeccanica in cui ripercone le tappe del rilancio della società guidata da Pier Francesco Guarguaglini.
«Solo sette anni fa - rileva il Fi nancial limes - Finmeccanica non era che un conglomerato industriale senza un una direzione precisa, di proprietà statale e destinata alla bancarotta, con perdite enormi e un pesante debito di 6 miliardi di euro». Oggi - scrive il quotidiano della City - «Finmeccanica si è lanciata al centro di quelli che molti vedono come il secondo grande consolidamento del settore della difesa europea in un decennio».
«Era impossibile essere considerati allo stesso livello delle altre società, ma avevamo bisogno di raggiungere quel livello», racconta Francesco Guarguaglini, numero uno della società partecipata dal Tesoro, al Financial Times. «Ero sicuro - aggiunge - che Finmeccanica avesse bisogno di essere più presente sui mercati internazionali».
Una strada che, secondo il quotidiano inglese, è stata percorsa con successo. Tutto merito della quotazione in Borsa, della concentrazione nel core-business della Difesa e dell'aerospazio, delle joint venture inlernazio nati e partnership che le hanno consentito di dare un taglio alla dipendenza dallo Stato, operazioni come Agusta-Westland, Alenia Marconi Systems e l'acquisizione delle componenti di avionica da British Aerospace. Fino ai colloqui svoltisi quest'anno fra Guarguaglini e Denis Banque, nomcm uno di Thales, gigante francese dell'elettronica per la Difesa, per una possibile alleanza in opposizione al consorzio europeo Eads
Ma la priorità - dice Guarguaglini - «è assicurarmi che quello che abbiamo acquistato sia completamente integrato nella rete di Finmeccanica». Poi, secondo il Financial rimes, bisognerà rafforzare la presenza in Gran Bretagna, spingere nel mercato Usa, e sondare l'accordo con Thales «Se Guarguaglini ci riuscirà, potrebbe essere l'affare italiano più impressionante di tutti».
Prospettive sicuramente interessanti. In questo momento in Finmeccanica si guarda comunque al prossimo vertice tra il presidente Berlusconi e il leader russo, Viadimir Putin, per le ricadute che potrà
avere a proposito di Tetra il sistema di comunicazioni criptate che è entrato nell'agenda del vertice.
«Sicuramente il progetto andrà avanti - ha detto ieri Giorgio Zappa, direttore generale della società - quello che chiediamo è di dotarlo di maggiori mezzi finanziari in modo tale che ci sia un parallelisino tra investimenti italiani e russi».
L' investimento ad oggi è di 40 milioni di euro. In prospettiva il mercato, se riguarderà tutte le comunicazioni criptate, sarà di circa 4 miliardi.

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