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Finmeccanica chiude un accordo per rilevare il 25% del capitale della Sukhoi per sviluppare un vettore regionale a corto raggio

Alenia atterra sul mercato russo

L'obiettivo dell'intesa è produrre 700 aerei in un decennio: 260 saranno destinati alle flotte interna Russe.
Sergio Rossi
Fonte: Il Sole 24 Ore - 19 agosto 2005

Alenia aeronautica, del gruppo Finmeccanica, si è imbarcata a bordo dell'aereo regionale russo RRJ guidato da Sukhoi, il produttore aeronautico N°1 del paese.
Ed entrerà almeno al 25% del capitale della SCAC (Sukhoi Civilian Aircraft Company), la società costituita nel 2000 da Sukhoi per la gestione dei programmi civili.
Alenia fornirà la propria esperienza per alcune fasi del programma, quali la certificazione europea e l'industrializzazione del prodotto, ed in oltre verranno messe a punto possibili collaborazioni per la commercializzazione del velivolo nei paesi industrializzati occidentali e per la sua assistenza tecnica. Questo potrà significare la costruzione di imprese miste nei prossimi mesi.
Entro settembre, la società italiana conta di mettere a punto più concretamente l'accordo; la quota del 25% del programma che punta alla produzione di 700 velivoli nei prossimi 10 anni, ad un costo di 700 milioni di dollari (più altri 400 milioni per il motore), elaborato congiuntamente dalla francese Snecma e dalla russa Saturn, rimane soltanto un primo traguardo. E questo perchè, se anche la legislazione russa non permette agli stranieri una partecipazione superiore al 25% in società nel settore aereonautico.
L'accordo con Sukhoi riveste un'importanza per Alenia-Finmeccanica, perchè permetterebbe un primato assoluto sul mercato mondiale degli aerei regionali a corto raggio fino a 5000 Km., lasciando come unici concorrenti i brasiliani dell'Embraer e dei canadesi di Bombardier.
I giganti Boeing e Airbus come hanno confermato i dirigenti di Sukhoi, Hanno infatti deciso di non considerare strategico questo tipo di mercato, lasciando in pratica libero il campo ad un progetto multinazionale guidato da russi e italiani, con motore francese, mentre Boeing ha agito nella fase progettuale di RRJ soltanto come semplice consulente.
Quello russo è un mercato di grosse prospettive -ha commentato Giorgio Zappa-direttore generale di Alenia, e finmeccanica reca al progetto di un aereo regionale con almeno due versioni ( rispettivamente a 78 e 98 posti).
Anche per Sukhoi il programma RRJ costituisce un'opportunità unica per riequilibrare nel segmento civile un'azienda finora troppo dipendente dalle commesse militari, in particolare di caccia supersonici Su-27 e Su-30 (venduti a paesi come India e Cina con ricavi di 1,5 miliardi di dollari nel 2004 e un utile netto di 68,4 milioni di dollari). Quest'anno Sukhoi, che pure ha un portafoglio di ordini di 3.9 miliardi di dollari, non esporterà alcun caccia, ma venderà 11 Tu-27M all'aeronautica militare russa, mentre l'impiego delle sue capacità produttive (35.000 persone in almeno 4 stabilimenti) scenderà intorno al 50%. La divisione civile del gruppo non supera per ora il 4-5% del fatturato, ma dovrà crescere significativamente con il programma RRJ, che prevede forniture di almeno 260 velivoli sul mercato russo e nei paesi della Csi.

ALENIA E AERMACCHI: SIGLATI CONTRATTI PER VELIVOLI DI ADDESTRAMENTO

Sono tre gli accordi di cooperazione industriale e commerciale firmati ieri al salone aeronautico Maks 2005 da Alenia Aeronautica e Aermacchi, società del gruppo Finmeccanica con due partner russi: il costruttore Yakovlev e il gruppo aeronautico Irkut, che lo controlla.

L'intesa di maggior rilievo è l'accordo per l'adattamento dell'addestratore italiano Aermacchi M-346 e di quello russo Yak-130 biposto era già stato scelto nel 2002 come addestratore di base per l'aeronautica militare russa, ed è stata fatta richiesta di 12 modelli. Le consegne avverranno nel periodo 2006-2007 ma in realta il fabisogno di addestratori dell'aeronautica russa viene stimato di almeno 100 velivoli, anche se per il momento non ci sono fondi adeguati. L'accordo con Aermacchi verte soprattutto sulla commercializzazione dei due addestratori.
Si stima che tale mercato, in cui non vi sarebbero per ora seri concorrenti di altri paesi, arrivi a 2500 velivoli, che nei prossimi 15 anni dovranno sostituire quelli attualmente in servizio.
L'intesa Italo-russa ha in effetti un alto potenziale, perchè comprende una suddivisione dei mercati in due aree: quella occidentale, dove sarà preposto l'Aermacchi M-396 al costo di 15-16 milioni di dollari l'uno, con l'obiettivo dichiarato di vendere 600 velivoli; e quella dei mercati, già clienti dei materiali militari russi, dove sarà preposto lo Yak-130 , un pò meno costoso. Fonti indipendenti stimano che i russi mirino a vendere almeno 400 addestratori Yak-130 con un costo che potrebbe andare sugli 11-12 milioni di dollari l'uno. Da notare che all'accordo ha partecipato anche la Rosoboronexport, l'agenzia statale russa per l'export di armamenti.
"Questi accordi hanno un valore strategico per il nostro gruppo, ha osservato Giorgio Zappa, direttore generale di finmeccanica, l'obiettivo è di realizzare insieme con successo programmi comuni che rispondano alle esigenze del mercato russo. E la nostra scommessa sulla futura progettazione dello Yak-130 include anche la possibilità di eventuali investimenti nel settore produttivo". Il secondo punto dell'accordo generale Finmeccanica -Irkut prevede per Almenia e Aermacchi la possibilità di sviluppare, sempre sulla base della piattaforma Yak-130, un velivolo senza pilota di tipo estremamente avanzato.
Uno dei vantaggi sarà la possibilità di avvalersi dei molti poligoni di prova esistenti sul vasto territorio russo. Inoltre, sempre Alenia e Irkut hanno concordato di costituire una "Management company" con rispettive quote del 49% e 51% per svolgere attività di " ingegneria strutturale " di progetti commerciali in campo aeronautico civile, sfruttando la nota capacità degli uffici di progettazione russi, e l'esperienza tecnologica e di management di Alenia.

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