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II target raggiunto con un anno di anticipo - Cresce il comparto aereo

Finmeccanica, ricavi da difesa a 10 miliardi

L'utile netto del 2005 dovrebbe collocarsi a 360 milioni con ebit atteso a quota 725
Alberto Nosari
Fonte: Il Sole 24 Ore - 01 agosto 2005


"Finmeccanica è oggi tra i primi dieci operatori mondiali nell'aerospazio e difesa: prima al mondo negli elicotteri, prima in Europa nello spazio e seconda nell'elettronica per la difesa". In questa dichiarazione di Pierfrancesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato, emerge l'orgoglio del vertice di un gruppo che in questi anni ha centrato quasi tutti i target, alcuni dei quali con un anno di anticipo, come i 10 miliardi di ricavi nella difesa.
Il gruppo inoltre, prosegue Guarguagliai, «ha ampliato l'area di operatività investendo sui mercati più interessanti come il Regno Unito e gli Usa e tale strategia si è dimostrata vincente». Le previsioni, conclude il capo azienda, indicano infatti per il prossimo triennio una crescita degli ordini aerospazio-difesa dagli attuali 10 a 13-15 miliardi di euro l'anno e negli Usa «prevediamo di triplicare gli ordini dagli 1,6 miliardi del triennio 2002-2004 a 5,2 miliardi di euro del 2005-2007»
E i programmi proseguono in quanto su questi mercati «vorremmo avere pure una presenza industriale e non solo commerciale». C'è poi il capitolo della ricerca e sviluppo, «che oggi assorbe il 16% del giro d'affari e ci consente di mantenere un ruolo da protagonista sullo scenario globale». Ed è anche per tutto ciò che «le nostre previsioni per il prossimo biennio sono positive, con redditività in progresso costante: dai 600 milioni del 2004 ai 700 del 2005 fino agli oltre 800 nel 2006».
Risultati importanti, che potrebbero pure essere migliorabili anche perché il processo di integrazione marcia a regime sia per gli elicotteri dell'AgustaWestland, sia nell'avionica che nell'elettronica da difesa. Settore destinato a registrare altre novità dopo l'acquisizione di Datamat e conversione di Elsag al business della sicurezza; un business ove il programma Tetra ha un valore di 3 miliardi, è finanziate dagli Interni e Finmeccanica gioca il ruolo di' general contractor'
E la ristrutturazione in atto dovrebbe avere un impatto positivo per l'ebit d oltre 100 milioni nei prossimi due anni. Un contributo giungerà poi dal controllo dei flussi conseguente all'assunzione della gestione delle joint di interesse strategico per Finmeccanica. Il gruppo ha conseguito importanti successi pure nel comparto aeronautico, dove è leader in alcuni segmenti di nicchia, ma importanti sia per i conti dell'azienda sia per l'operatività in un numero sempre più esteso di aree interessate a conflitti reali o potenziali.
Finmeccanica è infatti leader mondiale nell'aereo di trasporto tattico C27J utilizzato su tutti gli scenari ove i colossi realizzati dai grandi operatori hanno grandi difficoltà a operare. Positivo anche l'andamento dell'addestratore M346. Anche in questo caso si tratta di un prodotto di nicchia, il cui potenziale mercato non è rappresentato dalle grandi potenze, che addestrano i loro piloti direttamente sul campo e su aerei veri, ma si rivolge a tutti quei Paesi, che sono la grande maggioranza, che devono costruirsi un minimo di forza aerea e quindi una struttura di piloti in grado di utilizzarli.
Da rilevare inoltre le buone prospettive nell'aeronautica civile, ove Finmeccanica ha una quota del 4% nel progetto per il nuovo aereo da 600 posti denominato A380 e partecipa pure al nuovo aereo della Boeing. Programma di rilievo in quanto la società italiana partecipa con il 14%, ma la quota sale al 26% considerando Vought controllata da Carlyle.
Da rilevare inoltre che Finmeccanica ha dato una soluzione anche al comparto spazio, apportando l'attività "manifattura" alla joint controllata da Alcatel, mentre ha assunto gestione e maggioranza (il 67%) della joint nell'ambito dei servizi ove Finmeccanica vuole crescere e partecipa al programma europeo Galileo da 3,5 mi liardi di investimenti.
E doveroso infine ricordare l'annoso problema della cessione dell'attività civile: dai trasporti all'energia transitando per i sistemi ferroviari. Un problema che penalizza oltremisura il titolo (vedere servizi in pagina) anche se in Finmeccanica sono fiduciosi nell'evoluzione positiva di tale tematica e l'offerta su Ansaldo Signal ne rappresenta il prologo.
Nel frattempo proseguono le inziative per lo sviluppo del core business, con gli elicotteri che dovrebbero presentare per il prossimo biennio un giro d'affari stabile a 2,4 miliardi, cori ebit in leggera crescita a 260 milioni entro il 2006. Da rilevare comunque che il gruppo ha firmato un accordo di partnership con il ministero della Difesa inglese in base al quale Finmeccanica «sarà il fornitore privilegiato per tutte le gare in Gran Bretagna e che nel 2005 dovrebbe acquisire ordini per complessivi 4 miliardi, considerando pure la prima tranche da 8 elicotteri presidenziali su un totale di 24, a cui seguirà nel 2006 una gara per 140 elicotteri dal valore di oltre 10 miliardi di dollari.
Significativa pure l'evoluzione dell'aeronautica, con ricavi in crescita a 2,1 miliardi per poi salire a 2,2 nel 2006, quando l'ebil sarà salito a 170 rispetto ai 160 attesi per l'anno in corso. Un business nel quale la crescita nel breve è costante, mentre i margini restano penalizzati dalla problematica del civile, che però dal 2008 inizierà a dare un contributo importante.
Sostanzialmente stabile, invece, l'evoluzione dei sistemi di difesa, le cui vendite dovrebbero restare nell'intorno di 1,1 miliardi con ritorni in lieve progresso al 7,5 per cento. Decisamente più marcata la crescita dell'elettronica da difesa, i cui ricavi passeranno dai due miliardi del 2004 ai 3,3 dell'esercizio in corso per poi varcare la soglia dei 4,4 nel 2006, quando l'ebit si dovrebbe avvicinare ai 300 milioni dopo i 200 del 2005. Da segnalare a riguardo che il comparto è uno fra i più dinamici con una crescita organica a due cifre e opportunità di crescita esogena.
L'aggregato difesa porterà di conseguenza i ricavi a 9,8 miliardi nel 2005 per poi superare la soglia degli 11 miliardi nel 2006, quando l'ebil dovrebbe tendere a 850 milioni rispetto ai 725 dell'esercizio in corso. Un anno nel quale l'utile consolidato dovrebbe collocarsi a 360 milioni, pur in presenza di un tax rate aumentato al 40% e pur considerando che i risultati a valle dell'ebit saranno soggetti a una serie di variazioni significative dovute all'applicazione degli las e al permanere di incertezze interpretative su alcune delle norme stesse. E le proiezioni espresse sul consolidato, civile incluso e dopo i costi di corporate, dovrebbero presentare 11,7 miliardi di ricavi nel 2005 e 13 miliardi nel 2006, quando l'ebit avrà raggiunto 830 milioni.

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