Finmeccanica all'attacco
italiano è il secondo fornitore del ministero della Difesa
Le collaborazioni in corso negli Stati Uniti e la prospettiva di siglare un'intesa con i francesi di Thales.
I progetti per sviluppare nuove sinergie e aumentare la redditività
Solo pochi anni fa Finmeccanica era una società conglomerata a partecipazione statale con bilanci disastrosi, nessuna visibilità internazionale e una missione indefinita. Oggi è invece una realtà con statura mondiale nel settore ad alta tecnologia dell'aerospazio e della difesa, ha risultati finanziari positivi e in crescita, la sua valutazione borsistica non riflette più il valore della partecipazione in STM, quanto quella della attività industriale. La società, inoltre, persegue con forza una strategia che la porta a concentrarsi nel «core business», riducendo la presenza e l'impegno nel compatto civile, che ormai pesa per meno del 20% del valore della produzione, e vanta una presenza crescente al di fuori dei confini nazionali. Tutto questo viene realizzato in uno dei settori più difficili e competitivi, nei quali tradizionalmente l'Italia ha avuto una presenza marginale.
In questa corsa alla crescita e alla internazionalizzazione la società guidata da Pier Francesco Guarguaglini è spinta sia da chiari indirizzi strategici, sia dalla disponibilità politica a mettere a disposizione le risorse necessarie ed a sostenere la ricerca di alleanze e di acquisizioni all'estero e gli sforzi di commercializzazione dei suoi prodotti.
Finmeccanica, che si avvia a realizzare 10 miliardi di valore della produzione nelle attività «core» già quest'anno, deve superare notevoli difficoltà sul mercato «domestico», perché il bilancio della difesa nazionale da ormai diversi anni dedica agli investimenti per ricerca e sviluppo e acquisizione di nuovi sistemi cifre che rappresentano appena ii 25% del fatturato della società. Finmeccanica non è certo il fornitore esclusivo del ministero della Difesa. Finmeccanica, però, non solo è riuscita a ottenere risultati positivi, ma continua a crescere nonostante la contrazione della domanda interna. Questo è avvenuto creando altri mercati domestici, in aggiunta a quello nazionale. Un primo obiettivo è già stato realizzato in Gran Bretagna, dove Fimneccarnca è diventata il secondo fornitore del ministero della Difesa, dietro a BAE Systems, e dove possiede significative attività industriali e tecnologiche e 10.000 dipendenti, con i quali si genera un fattura di 1,8 miliardi di sterline, un quarto del totale in aerospazio e difesa.
E la Gran Bretagna è il primo mercato europeo per i prodotti della difesa. Il secondo traguardo consistente nell'ottenere una maggiore presenza negli Stati Uniti, Paese che spende per la difesa oltre 450 miliardi di dollari l'anno. Finmeccanica vanta negli Usa una serie di collaborazioni di programma coni più importanti prime contractors statunitensi, ma anche attività industriali, a esempio in campo elicotteristico, con AgustaWestiand, nell'aeronautica civile, con una joint aerostrutturale da poco avviata con Vought. E l'acquisizione diretta di piccole-medie società statunitensi con forte contenuto tecnologico e fatturato intorno ai 400 milioni di dollari è già stata annunciata. Nella prospettiva di generare negli Usa almeno 5 miliardi di euro di fatturato.
In prospettiva ci potrebbe anche essere un importante accordo industriale nell'elettronica per la difesa in Francia, con il colosso Thales. E la Francia costituisce il secondo mercato per la difesa europeo, ma si tratta di un mercato chiuso. Intanto con un altro protagonista industriale transalpino, Alcatel, è stata realizzata una alleanza nel settore spaziale.
Gli strumenti per procedere alla realizzazione del progetto di internazionalizzazione sono state le varie acquisizioni/alleanze recentemente a termine: è stato acquistato il 50% britannico di AgustaWestland, da BAE Systems si sono rilevate attività significative nell'elettronica per la difesa, compresa la guerra elettronica, si è giunti alla sistemazione del comparto spaziale creando una duplice joint venture con Alcatel. Nel campo missilistico si mantiene un forte presidio, con una quota del 25% nel campione europeo MBDA. Finmeccanica non crede molto alle società paritetiche, che creano problemi di governance ed è per questo che è stata sciolta, di comune accordo, la società AMS condivisa con BAE Systems.
Oggi per Finmeccanica si è aperta una Fase 2, che consentirà di «digerire» le acquisizioni compiute, sviluppare sinergie, riducendo i costi e aumentando la redditività, trovando nel contempo trovando una sistemazione per le attività civili nei trasporti e nell'energia.
Rimangono poi munizioni finanziarie per sostenere una seconda campagna acquisiti, con obiettivi nell'elettronica, aerostrutture, negli armamenti terrestri e subacquei ed eventuahnente ancora negli elicotteri. Ma le opportunità interessanti sono limitate.
Un bouquet completo, dall'aeronautica allo spazio
Sono diversi i campi d'azione. L'impegno nel comparto civile e in quello militare
di Andrea Sperolli
Il bouquet di programmi aerospaziali e della difesa di Finmeccanica è ben bilanciato e include grandi progetti, per lo più condotti nell'ambito di accordi di cooperazione internazionali, che coprono sia il breve sia il medio e lungo termine, in campo civile come in quello militare, consentendo così di compensare i forti investimenti in ricerca e sviluppo, intorno al 15% del valore della produzione, con gli introiti derivanti dalla produzione in serie di sistemi e piattaforme principali.
Questo vale per tutti iprincipail settori di attività, dall'aeronautica all'elettronica, dai sistemi di comunicazione allo spazio, dai veicoli corazzati ai missili, dal comando e controllo alle artiglierie navali.
In campo civile Alenia Aeronautica è impegnata sia nell'AirbusA38O (4% della cellula) in corso di produzione, sia nel nuovo Boeing B-787 (15% della cellula), che arriverà sul mercato per la fine della decade. Sta negoziando poi una partecipazione nell'Airbus A350, che entrerà in servizio intorno a1 2010. AgustaWestland continua a ottenere successi per applicazioni civili e paramilitari con la famiglia di elicotteri A-109 e con il nuovo AB-139, e sta sviluppando il rivoluzionario convertiplano BA-609 con Bell. In campo militare l'intera galassia di aziende Finmeccanica, a partire da AleniaAeronautica e Selex Sensors and Airborne Systems è coinvolta nella produzione a pieno ritmo del caccia europeo Typhoon (20% della cellula, 60% dell'elettronica). E invece ancora in fase di sviluppo il caccia statunitense F-35, nel quale le industrie nazionali sono impegnate e che sarà disponibile intorno al 2012. Parallelamente si lavora a un programma a guida francese di dimostrazione tecnologica per un velivolo da combattimento senza pilota, il Neuron. In discussione poi, una quota di partecipazione nello sviluppo del velivolo da pattugliamento marittimo statunitense P-8A.
E' in produzione, invece, l'aereo da trasporto militare C-27J, in corsa in una importante gara statunitense. Aermacchi, da parte sua, sta sviluppando l'addestratore avanzato M-346, che non ha equivalenti a livello mondiale. AgustaWestland ha il suo prodotto di punta nell'elicottero multiruolo EH101, che è stato scelto in versione evoluta per le esigenze della Casa Bianca e partecipa ora a diverse gare negli Usa. In produzione di serie anche l'elicottero europeo NH-90, di cui AugstaWestland ha una quota del 32%, mentre è in sviluppo l'AB-149 per trasporto militare. Nel settore spaziale, mentre le attività perla realizzazione della stazione spaziale internazionale sono in via di conclusione, sono in sviluppo i programmi Galileo e Cosmo Skymed per la navigazione e l'osservazione terrestre.
Nel, settore missilistico programmi come la famiglia di sistemi antiaerei FSAF sono in produzione a ritmi crescenti, mentre nuovi progetti, come il MEADS antiaereo-antimissile hanno appena iniziato il pieno sviluppo. E questi sono solo alcuni esempi. Il mix è quindi complessivamente bilanciato, con pochi «buchi» e la possibilità di sostenere una crescita di fatturato e un incremento di redditività.