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L'aviazione rivede le sue dotazioni ma resta fedele alle pistole dell'azienda bresciana già scelte nel 1985

Beretta fa il bis negli Usa. Nuovo ordine dall'esercito

Le vendite negli Stati Uniti oltre 125 milioni di dollari
Cristina Jucker
Fonte: Il Sole 24 Ore - 17 maggio 2005


La Beretta fa il bis negli Stati Uniti. E ottiene un nuovo ordine dell'esercito americano per 18.800 pistole destinate all'Aviazione, per un valore complessivo di 6 milioni di dollari circa.
La pistola che verrà fornita all'esrcito Usa è la stessa (il modello 92FS o M9 come viene chiamato negli Stati Uniti) che già aveva vinto nel 1985 una gara storica, per 500mila armi, quando era stata prescelta dall'esercito Usa per sostituire la Colt 45.
"Quello che ci rende particolarmente orgogliosi - spiega il presidente Ugo Gussalli Beretta - è il fatto che dopo vent'anni gli americani abbiano rivisto la fornitura e alla fine abbiano deciso di riordinare le stesse pistole. Vuol dire che il nostro è un modello che funziona".
Oggi costruite in uno stabilimento della Beretta U.S., nel Maryland, le pistole sono state concepite e create in Italia. E si apprestano ad avere un successore: il nuovo modello messo a punto dall'azienda di Gardone Valtrompia (Brescia) è pronto e la produzione iniziata. "Raccoglie tutta la nostra esperienza di questi anni - dice Gussalli Beretta - Sul piano tecnico è stato messo a punto e realizzato tutto nei nostro laboratori: poi lo styling lo abbiamo affidato a Giugiaro. Questo modello, che ha un fusto in polimero, nasce come una pistola standard, sia per l'esercito sia per la polizia -aggiunge- e per la prima volta ne creeremo una famiglia, per accontentare tutte le diverse esigenze". E' anche con questo nuovo prodotto che la Beretta si appresta a conquistare nuovi mercati e consolidare quelli attuali (il gruppo esporta l'80% circa del fatturato che l'anno scorso ha raggiunto 388 milioni di euro). Gli Stati Uniti con un giro d'affari di 125,4 milioni di dollari rappresentano uno degli sbocchi più imporanti: "Anche quest'anno andiamo bene, siamo in linea con le vendite. Certo -ammette il presidente- qui resta il problema del dollaro debole". L'Europa, l'altro grande mercato, resta un po' fiacca, ma "visto che per noi il secondo semestre è più importante del primo speriamo di riuscire a fare un anno onorevole". Intanto proseguono le trattative per ampliare, anche attraverso acquisizioni, la gamma dei prodotti della controllata americana Burris, che opera nel settore delle ottiche (cannocchiali e simili).

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