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DOPO I TAGLI DI BILANCIO LA DIFESA CERCA STRADE ALTERNATIVE PER TROVARE FONDI PER GLI INVESTIMENTI

Martino si dà alla finanza creativa

I soldi per i progetti militari saranno cercati anche usando nuovi strumenti, come il leasing e il vendor financing Intanto, però, nel maxiemendamento c'è lo stanziamento Fremm
Andrea Bassi
Fonte: MF Mercati e Finanza - 03 maggio 2005


Di necessità virtù. Se nel bilancio dello Stato non ci sono più soldi per gli investimenti, allora meglio industriarsi e inventare qualche modo nuovo per trovarli. Almeno così la pensano al ministero della
Difesa che ieri ha presentato in parlamento la «nota aggiuntiva allo stato di previsione» del ministero, che è tutta un pianto greco. «Il 2005», spiegano i militari, «influenzato dall'attuale congiuntura
economica, acuisce la battuta d'arresto nell'andamento delle risorse destinate ai sistemi qualificanti della difesa e rimanda la tanto auspicata inversione di tendenza che, qualora confermata nei prossimi esercizi finanziari, causerebbe un decadimento dell'operatività dello strumento militare con
conseguente impossibilità di ben figurare e competere con i più importanti partners europei ed oltreoceano e far fronte, senza problema alcuno, a tutti gli impegni assunti dalla nazione». E a far brutta figura con Bush e Blair, il ministro della difesa Antonio Martino, non ci tiene proprio.
Così al ministero si sono messi d'impegno. «Nel 2005», spiega la relazione consegnata in parlamento, «non saranno avviati programmi di significativo impatto finanziario e si stanno percorrendo e ricercando, per sostenere i nuovi programmi di acquisizione maggiori, forme alternative di finanziamento». Quali? Il leasing operativo, oppure il cosiddetto «vendor financing», il sistema per il quale è chi vende a finanziare direttamente l'acquisto. Del resto i numeri parlano chiaro. I soldi destinati alla «funzione difesa» in percentuale al pii, continuano a diminuire, così come il confronto con gli altri paesi europei a peggiorare. Per quest'anno il dato sarà dello 0,965%, contro l'1,045 del precedente bilancio e l'1,061% di due anni fa. Un piccolo aiuto, però, quest'anno dovrebbe arrivare (sempre che la cosa vada in porto), dalla cartolarizzazione degli immobili della difesa. Al ministero la Cassa depositi e prestiti, secondo la Finanziaria, dovrebbe assicurare delle anticipazioni di cassa per un valore minimo di 954 milioni di euro e un massimo di 1,357 miliardi. «In siffatta ipotesi» si legge nella relazione della difesa, «tali risorse previsionali integrative potrebbero incrementare le disponibilità finanziarie della difesa su valori superiori allo stato previsionale». Come dire, una boccata d'ossigeno che sarà usataper «sostenere programmi del settore esercizio e del settore investimento della funzione difesa e della funzione sicurezza pubblica». Ma non ci sono solo cattive notizie per Martino. Qualche buona nuova arriva dal decreto sUlla competitività in discussione al Senato. Tra le modifiche esaminate in consiglio dei ministri, ha avuto il via libera lo stanziamento di circa 4 miliardi di euro per le fregate Fremm, il progetto italo-francese per 27 nuove fregate multimissione. Uno dei principali progetti di ammodernamento della difesa che rischiava di arenarsi per la mancanza di fondi. La prima tranche, del valore di 395 milioni in tre anni (25 nel 2005, 100 nel 2006 e 270 nel 2007) è stata infatti inserita nel maxiemendamento al dl sulla competitività, mentre per la parte restante dello stanziamento se ne riparlerà con la Finanziaria.

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