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Industria della Difesa

Parigi vuole chiarimenti sul piano Fremm

Il ministro Alliot-Marie scrive a Martino: «L'Italia mantenga gli impegni su tempi e finanziamenti»
Bruno Dardani
Fonte: Il Sole 24 Ore - 24 aprile 2005


«Mi sembra altamente augurabile che siano precisate velocemente le modalità di finanziamento ritenute dall'Italia, visto che la Francia, sin da gennaio, le ha definite e che ciò le permette di rispettare la scadenza di settembre 2005 sulla quale i nostri servizi si sono accordati per la notificazione del contratto».
Ancorché in modo non ufficiale, e con tono quasi colloquiale, la lettera inviata nei giorni scorsi daL ministro francese per la Difesa, Michele Alliot-Marie al collega italiano, Antonio Martino, non si presta ad equivoci: esiste un accordo fra Roma e Parigi, con precise scadenze, per la realizzazione congiunta di 27 fregate multi-funzione, le cosiddette Fremm, e la Francia è allarmata dai ritardi italiani nella individuazione delle linee di finanziamento indispensabili per avviare il progetto che - come sottolinea il ministro francese è un «grande programma europeo».
La missiva arriva all'indomani (si veda «Il Sole-24 Ore» del 22 aprile) della bocciatura, in commissione Bilancio del Senato, dell'emendamento che consentiva il finanziamento del programma, che prevede la costruzione e l'assegnazione di 10 unità alla Marina militare italiane e 17 a quella francese.
Nella lettera personale inviata a Martino dal collega Michéle Alliot-Marie, il ministro francese ricorda come nel corso del salone Euronavale svoltosi a Parigi i due Paesi avessero concordato sulla necessità di notificare il contratto al più presto nel 2005. «Rimango pienamente fiduciosa nella riuscita del programma» afferma il ministro francese per la Difesa. E precisa che la Francia è anche disposta ad adattare le modalità di cooperazione per tenere conto delle «eventuali restrizioni di bilanio italiane» a patto però di non rimettere in discussione né i tempi di realizzazione né quelli di messa in servizio, perché eventuali ritardi causerebbero gravi danni alla Marina francese.
In questo senso, la lettere della Alliot-Marie non può non essere letta come un, se pur cortese e pagato, ultimatum all'Italia che viene posta davanti agli impegni assunti e quindi al rispetto di un accordo internazionale. Già nei giorni scorsi erano circolate voci circa ripetute prese di posizione, eufemisticamente allarmate, di portavoce francesi dello stesso ministero della Difesa nonché di parlamentari transalpini. Adesso quello delle Fremm minaccia di trasformarsi davvero in un caso internazionale. E ciò accade alla vigilia della discussione finale su quel decreto sulla competitività, che pareva dovesse accogliere un emendamento presentato dal senatore Lorenzo Forcieri, presidente della delegazione italiana presso la Nato, ma che proprio sul filo di lana è stato accantonato.
Adesso, anche alla luce della ferma presa di posizione del Governo francese, si fa strada l'ipotesi di un reinserimento almeno del finanziamento per lo start-up del progetto e per la copertura dei primi tre anni nel maxi emendamento governativo allo stesso decreto sulla competitività, così da consentime la rapida approvazione (anche nel caso in cui il nuovo Governo ponesse la fiducia). Se dovesse essere imboccata questa stada il progetto pluriennale verrebbe finanziato sino al 2008 per poi recuperare le risorse future nel bilancio della Marina militare.
Il progetto Fremm è considerato uno dei più importanti piani di collaborazione industriale europea e fa seguito idealmente, a quello in corso, sempre fra Francia e Italia, per la realizzazione delle fregate Orizzonte.

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