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Dopo a bocciatura in Senato dell'emendamento Forcieri per finanziare la costruzione di 10 navi alla Fincantieri. Biondi (Fi): "Siniscalco ci ha deluso"

Fregate «affondate», La Spezia preoccupata

Andrea Luparia
Fonte: La Nazione - 23 aprile 2005


Non parte il programma per realizzare le 10 fregate multimissione Fremm che, secondo l'accordo italo-francese siglato nell'ottobre 2004 a Parigi, si sarebbero dovute costruire a partire dal 2006 negli stabilimenti della Fincantieri di Riva Trigoso (Genova) e Muggiano (La Spezia). La Commissione Bilancio del Senato ha bocciato l'emendamento al decreto sulla competitività presentato dal senatore Ds Lorenzo Forcieri che avrebbe consentito di avviare il programma di finanziamento delle fregate.
Queste navi, definite "multi-ruolo", sono considerate dai vertici della Marina Militare indispensabili per garantire la futura presenza italiana nei vari teatri operativi. Sono navi lunghe 139 metri, larghe 19, capaci di tenere una velocità di crociera pari a 27 nodi. A bordo trovano posto sia l'equipaggio (143 unità), più 20 appartenenti alle forze speciali. Il sistema di propulsione è formato da una turbina a gas, due motori elettrici e due eliche. Il Ministro Martino conosce bene la situazione ma il suo collega Siniscalco è contro. Il problema sono i costi. Malgrado l'intesa con la Francia (che a settembre inizierà a costruirne 17) consenta sinergie, le nuove fregate costano quasi 340 milioni di euro l'una (nella versione italiana) e il progetto complessivo italo-francese vale oltre 4 miliardi di euro. L'emendamento Forcieri permetteva di reperire i fondi solo per la prima parte del programma, quello relativo agli anni 2006. 2007 e 2008. II relatore dei decreto sulla competitività ha rimesso la decisione al Governo, che a suo tempo aveva giudicato troppo oneroso per il Tesoro il finanziamento dell'intero programma Fremm. Giovedì la nuova bocciatura in Commissione Bilancio. Anche il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Alfredo Biondi si è detto «profondamente deluso». «Siniscalco ha contraddetto un emendamento che aveva trovato d'accordo maggioranza e opposizione - ha detto Biondi - io avevo caldeggiato una soluzione che consentisse l'attuazione. sia pur parziale, degli impegni internazionali assunti dall'Italia».

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