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Oggi a Londra Guarguaglini parlerà agli analisti dei piani per gli Usa

Finmeccanica vuole bissare il volo americano. Con Alenia

Dopo il successo dell'elicottero presidenziale si punta al trasporto tattico
Giovanni Paci
Fonte: Corriere Economia - 04 aprile 2005

Nella sede romana di Piazza Montegrappa, il profilo è bassissimo e si evitano dichiarazioni ufficiali. «Non siamo interessati a parlarne», dice un portavoce. Tuttavia la convinzione di poter bissare il successo ottenuto in gennaio da Agusta Westland nella gara per il nuovo elicottero presidenziale americano c'è, eccome. Ed è parte integrante del radicamento negli Usa di cui parlerà il presidente Pier Francesco Guarguaglini negli incontri con gli analisti finanziari in programma stamani a Londra e domani a Milano. Perché se per Fimueccanica il 2005 resterà l'anno dell'elicottero presidenziale Usa, il 2006 potrebbe essere ricordato come l'anno in cui il nuovo Alenia C-27 i Spartan venne scelto dall'esercito americano per il trasporto tattico di truppe e mezzi.
Una soddisfazione non da poco per un Paese in cui tre decenni fa un presidente della Repubblica fu costretto alle dimissioni da uno scandalo legato all'acquisto di aerei da trasporto made in Usa, i Lockheed C 130. Di più, a differenza della gara per gli elicotteri, ufficialmente vinta da Lockheed Martin e con Agusta relegata al ruolo di fornitore, gli aerei da trasporto segnerebbero un importante passo in avanti dell'industria italiana, che fornirebbe direttamente il prodotto agli Usa. Per la nuova sfida i tempi sono stretti. La scorsa settimana l'esercito Usa, l'Us Army, ha avuto il via libera per procedere all'acquisto dei primi 33 aerei e la gara dovrebbe essere bandita prima dell'estate, con conclusione attesa tra line anno e inizio del 2006.
Questo contratto sarà però solo un assaggio: ai primi 33 aerei dovrebbero seguirne almeno altri 130 velivoli. Il malcelato ottimismo italiano è legato alla scarsità di concorrenti tecnicamente comparabili: la gara sarà a due, tra l'Alenia C27J e il franco-tedesco-spagnolo Eads Casa Cn295, che ha minori capacità di carico, velocità, raggio operativo e manovrabilità. Nato come aereo civile, il Casa sarebbe anche meno robusto strutturalmente, ma ha dalla sua il prezzo che è tra il 5 ed il 10% inferiore rispetto ai 30 milioni di dollari dello Spartan.
A leggere lo Us Army Aviation Journal, le preferenze del cliente sembrano chiare. Della mancata disponibilità del C27J in Iraq, il bollettino dell'aviazione dell'esercito Usa scrive: «farebbe meraviglie nelle operazioni di rifornimento delle basi operative sul territorio, eliminando il rischio rappresentato per i convogli dagli ordigni esplosivi». Evidentemente paga la scelta di Alenia di aver portato l'aereo per tre volte in giro per gli Usa e di averlo fatto provare a oltre cento piloti dell'esercito. Poi, il 9 marzo, il Wall Street Journal ha scritto che il C-27 i sarebbe avvantaggiato anche dalla partecipazione italiana alla guerra in Iraq.
A livello politico, in Finmeccanica hanno curato ogni dettaglio. Scaricata la Loockheed Marlin, assieme al quale l'aereo era stato sviluppato e che è ora ridotta a livello di fornitore di avionica (elettronica) e di motori (che in futuro Alenia acquisterà direttamente da Rolls-Royce), in febbraio Alenia ha annunciato un accordo strategico con L-3 Communication di New York, leader nell'integrazione di sistemi e nel supporto logistico alle forze armate.
«Global Military Aircraft Systems, la joint venture tra Alenia ed L-3 sarà la capofila nella gara-ha chiarito l'amministratore delegato di AJenia, Giovanni Bertolone -. E un'alleanza importante che ci garantisce anche un notevole peso a livello di lobby».
Il team di pressione sull'amministrazione Usa sarà rafforzato nei prossimi mesi dall'arrivo a Washington col ruolo di Ambasciatore di Giovanni Castellaneta, oggi consigliere diplomatico di Palazzo Chigi e vicepresidente di Finmeccanica. Tutto è stato curato al massimo, dunque. Ma com'è possibile che l'industria aeronautica americana non abbia un suo aereo da offrire all'esercito al punto da dover soccombere a italiani o spagnoli? La risposta sta nel cambiamento di scenari dopo gli attentati del settembre 2001.
Più che i grandi C 130 J della Lockheeh Martin servono aerei più piccoli e in grado di atterrare e decollare in pochi metri senza rovinare le piste in erba o in terra battuta. A questo progetto Alenia lavora dal 1997 e ha investito circa 200 milioni di euro. Il break-even si colloca tra i 100 e i 150 aerei venduti, con un mercato potenziale di almeno 400 aerei nei prossimi 15 anni.
Il primo C-27J sarà consegnato tra qualche settimana all'Aeronautica greca, che ha acquistato 12 aerei al pari l'Aeronautica italiana. Seppur la principale -per volumi e mercati che apre - la gara americana non è l'unica in corso. Il Canada deve comprare 15 aerei, il Portogallo 10, la Bulgaria Se la Repubblica Ceca 4. Oggi Alenia può produrre lino a 18 aerei all'anno ma, in caso di vittoria negli Stati Uniti, i piani prevederebbero la realizzazione oltreoceano di uno stabilimento ad hoc.

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